Enti locali

Partinico, l’ispettore della Regione: “Illegittima mozione sfiducia al presidente del consiglio”

Illegittima l’introduzione della sfiducia al presidente del consiglio di Partinico così come stabilito dal consiglio comunale nel novembre scorso. E’ il sunto principale della relazione finale dell’ispettore dell’assessorato regionale agli Enti locali che ha concluso la sua attività d’indagine in seguito all’esposto che fu presentato dalla stessa presidente dell’assise Silvana Italiano.

Bacchettata però anche la stessa presidente, in seguito ad un ulteriore esposto presentato a loro volta dai colleghi d’aula, per non aver convocato una seduta richiesta nei primi del mese di ottobre entro i 20 giorni come da regolamento. Adesso il Servizio 3 dell’assessorato regionale agli Enti locali sollecita il segretario generale del Comune, Lucio Guarino, ad adeguare lo statuto e introdurre con l’iter corretto l’istituto della sfiducia. Nuovo round dell’infinito braccio di ferro che oramai da mesi si vive tra gran parte dei consiglieri e la loro massima rappresentante.

L’ispettore regionale si è dovuto pronunciare sui diversi esposti ma sicuramente quello preminente è l’introduzione della sfiducia, stabilita dal consiglio a maggioranza nel corso di una seduta del novembre scorso. Il consiglio, nonostante il parere contrario degli uffici, ha normato la decadenza del presidente andando a modificare il regolamento e non lo statuto:

“L’introduzione della mozione di sfiducia con la modifica del solo regolamento è da ritenersi illegittima” scrivono Carmelo Messina e Antonio Lo Presti del Servizio 3 dell’assessorato. A tal riguardo da evidenziare che la Italiano ha presentato un ricorso al Tar tutt’ora pendente: “In questi mesi – evidenzia la Italiano – abbiamo assistito a un clima di ostilità. Chi ha impegnato il dibattito politico per mesi sulla modifica illegittima del regolamento comunale, deve votare la sfiducia. Deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità penale e innanzi la Corte dei Conti dell’attività che ha posto in essere”.

Ad essere intimata adesso al segretario comunale la modifica dello Statuto per introdurre correttamente l’istituto della mozione di sfiducia al presidente del consiglio. L’ispettore però ha anche analizzato l’esposto dei consiglieri contro la presidente per non aver convocato una seduta di consiglio dopo averne fatto regolarmente richiesta entro i 20 giorni come da regolamento nell’ottobre scorso:

“Si ritiene dover contestare – scrivono Messina e Lo Presti – un comportamento non conforme alle leggi ed al regolamento sul funzionamento del consiglio comunale”. “Come più volte sottolineato – commenta il consigliere Toti Comito, tra coloro che hanno presentato l’esposto – il comportamento del presidente non è conforme alle norme e ai regolamenti. È inadempiente. Dignità politica imporrebbe le dimissioni di un presidente del consiglio che passerà alla storia come il peggiore rappresentante che il comune abbia mai avuto”.