Cronaca

Partinico, al mercatino sequestro di pesce non tracciato: al macero 360 chili

Al macero 360 chili di pesce la cui provenienza non è stato possibile verificarla. Il prodotto ittico è stato individuato ieri mattina nel corso di un blitz al mercatino quindicinale di contrada Raccuglia a Partinico. L’operazione nasce da un controllo mirato congiunto tra polizia municipale, guardia costiera di Terrasini e personale del dipartimento locale di Igiene e Sanità dell’Asp di Palermo. Nell’ambito di queste verifiche l’attenzione si è concentrata su una bancarella storica di vendita del pesce i cui controlli hanno portato a determinare la distruzione del pesce.

Un controllo che è stato a 360 gradi e che è partito anzitutto dalla verifica dell’autorizzazione alla vendita e la concessione del suolo pubblico. Ad essere esibito effettivamente un documento di un’autorizzazione rilasciato dal Comune ma oramai da tempo scaduto. Da qui l’intervento della guardia costiera e dell’Asp per effettuare le loro verifiche di competenza. A saltare fuori il fatto che tutto il pesce che era in vendita non aveva la necessaria tracciabilità.

In pratica, sulla base delle norme in vigore, per la vendita del prodotto ittico necessita una certificazione di acquisto con cui si comprova la provenienza del pesce. Una sorta di garanzia per il consumatore e per la sua salute, in modo da avere certezza anche della freschezza e del relativo trattamento del prodotto. In assenza della tracciabilità tutto il pescato che era presente nel bancone è stato sequestrato, per un peso complessivo di 360 chili.

In quella bancarella era stato messo in vendita di tutto: pesce spada, gamberi, orate, sarde, sgombri, merluzzi e persino dei preparati per condimenti che erano stati confezionati. La mancanza della tracciabilità non ha permesso di poter dare il pesce in beneficienza a qualche associazione del territorio che si occupa dell’assistenza ad indigenti, come successo in altre analoghe operazioni. Per questo motivo è stata disposta la distruzione di tutto il prodotto che è stato prelevato e smaltito dalla ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in città.

In corso adesso ulteriori accertamenti per identificare tutti i gestori della bancarella: intanto sono state elevate le prime multe per le trasgressioni contestate pari a circa 2 mila euro. “I controlli continueranno senza sosta – evidenzia l’ispettore capo della polizia municipale Stefano Parra, responsabile del servizio accertamenti – a tutela della salute pubblica. Sotto questo aspetto saremo rigidi”. Sul mercatino quindicinale da tempo ci sono dei controlli serrati anche di altro tipo.

Il Comune ha introdotto il pagamento giornaliero della tassa di occupazione del suolo pubblico nell’ottica di contrastare l’abusivismo e gli evasori. Un fenomeno che si è sviluppato nell’ultimo quinquennio e che ha già portato all’imminente revoca di un terzo delle concessioni del suolo pubblico che in passato erano state emesse dal Comune. In atto una sorta di tentativo di dialogo con i titolari di queste concessioni per verificare se ci sono i margini per il pagamento del debito pregresso.