Sanita'

Montelepre, ambulanza a singhiozzo in paese: Asp e Regione sotto accusa

“Ambulanza del 118 a mezzo servizio a Montelepre a causa del frequente spostamento del mezzo di soccorso  in altri Comuni. Questo provoca grandi disagi ai cittadini, che per avere i soccorsi sono costretti ad aspettare l’arrivo di un mezzo da Partinico o Terrasini, che distano rispettivamente 25 e 35 minuti, cosa che espone gli abitanti del luogo a gravi rischi”.

Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle Antonio Lombardo e Salvatore Siragusa, che sollecitano l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e l’Asp di Palermo “a promuovere tutti gli interventi necessari e urgenti per garantire la presenza di un’ambulanza H24 e una dotazione adeguata di personale medico e infermieristico che possa intervenire nei casi di emergenza/urgenza”. Lombardo ha anche scritto una nota indirizzata a Razza e alla direzione provinciale dell’Asp di Palermo.

“In particolare – scrive Lombardo – si rileva che nei mesi di gennaio e febbraio l’ambulanza della locale postazione è stata spostata per ben 6 volte in altri centri abitati e, attualmente, il presidio risulta ancora non operativo in quanto privo del mezzo di soccorso.  A questo si aggiunga che, pochi giorni fa, una donna ha perso la vita a causa di un episodio di soffocamento e in quell’occasione – trovandosi la postazione 118 di Montelepre in condizioni di fermo tecnico per dislocazione dell’ambulanza altrove – il soccorso sanitario veniva effettuato dalle postazioni di Partinico e Terrasini. In questo ore – continua Lombardo – mi giunge notizia di un decesso per infarto. Anche in questo caso l’ambulanza è intervenuta da Terrasini, ma non ha fatto in tempo”. “Alla fine a pagare i disservizi e le lentezze della Regione – aggiunge Salvatore Siragusa – sono sempre i cittadini. Si provveda al più presto alla riorganizzazione della rete dell’emergenza urgenza e del 118, servizio indispensabile specialmente nelle piccole comunità”.

Proprio nei giorni scorsi i consiglieri comunali di Montelepre Maria Cannavò, Simona Di Noto, Giacoma Gaglio, Salvatore Pisciotta, Giovan Battista Purpura e Marcella Martorana avevano scritto una nota alla sindaco Maria Rita Crisci proprio sulla problematica chiedendo che istituzionalmente si attivasse “presso gli enti preposti al fine riportare la postazione operativa” ed inoltre per chiedere che “la stessa postazione venga dotata di personale medico o infermieristico considerato la lunga distanza dal pronto soccorso”.