Cronaca

Partinico e Cinisi, doping nelle palestre. Gli indagati: “Farmaci per uso personale”

Hanno risposto davanti al gip i quattro arrestati nell’ambito dell’operazione “Baronessa di Carini” che ha fatto emergere un presunto giro di doping in particolare in due palestre, una di Partinico e l’altra di Cinisi. I due partinicesi agli arresti domiciliari, Gaspare Aiello, 32 anni, titolare di una delle palestre dove sono saltati fuori i farmaci proibiti, e Cesare Monte, 28 anni, hanno risposto alle domande del gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

Secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, i due avrebbero detto in buona sostanza di non aver mai venduto ad altri gli anabolizzanti ma di farne uso solo per sè stessi, definendoli però delle semplici “vitamine”.

A conclusione dell’interrogatorio per Monte e Aiello, così come per gli altri due ai domiciliari, sono state confermate le misure cautelari. L’indagine è scaturita da un controllo eseguito dagli ispettori investigativi antidoping del Nas di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, della gara ciclistica “Granfondo Mtb – Baronessa di Carini”, disputata a Carini il 29 maggio 2016.

La positività ha originato una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura di Palermo, realizzata con servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali. Questo ha permesso di risalire al sodalizio criminoso che utilizzava come base operativa e di copertura due palestre, tra cui una di Partinico, e un negozio di integratori alimentari del palermitano.

I rispettivi titolari, tutti preparatori atletici, assieme ad un altro soggetto, anch’esso preparatore e body builder, attivo collaboratore in una delle palestre, secondo l’accusa avrebbero avviato un’associazione dedita al commercio di sostanze anabolizzanti finalizzata ad alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.