Cronaca

Alcamo, sospensione dirigente del Comune: scatta ricorso, è guerra aperta

E’ guerra aperta tra la storica dirigente Anna Parrino ed il Comune di Alcamo. L’alta burocrate ha presentato ricorso contro la sospensione di 15 giorni che le fu applicata lo scorso anno per il celebre caso del debito fuori bilancio relativo alla Sicilfert, la ditta che gestiva una piattaforma di smaltimento dei rifiuti umidi a Marsala. Anomalie che furono rilevate dal segretario generale del Comune Vito Bonanno. Il braccio di ferro approda al tribunale del lavoro: prima udienza fissata al prossimo 7 aprile.

L’amministrazione comunale si costituisce in giudizio e nomina come suo difensore un avvocato esterno. La gara “incriminata” venne affidata alla fine del 2016 alla ditta Pfb, salvo poi essere revocata in seguito al ricorso al Tar presentato dalla seconda ditta in graduatoria, la Sicilfert. In pratica l’aggiudicataria originaria era priva dei requisiti per partecipare alla gara, cosa di cui non si accorsero dagli uffici del Comune.

Nel frattempo la Sicilfert non solo chiese l’aggiudicazione dell’appalto, ma avanzò anche una richiesta di risarcimento danni al municipio per il periodo in cui non ha svolto il servizio. Il tribunale amministrativo ha riconosciuto alla ditta ricorrente anche questo diritto. Una vicenda che ha anche altri risvolti: non fu mai segnalato l’avvio di questo contenzioso in primis; senza parlare poi che è emersa la mancata sottoscrizione del contratto tra il Comune e la Pfb, con quest’ultima comunque a richiedere per intero la cifra dell’appalto a lei revocato che non gli sarebbe spettato come da consolidato giurisprudenziale.

E qui scatta anche l’altra sorpresa: nessuno impugnò mai la pretesa della ditta finendo per far passare in giudicato la richiesta, con esborso da 40 mila euro. Altro paradosso il fatto che il Comune nel frattempo fece con la ditta un accordo transattivo ottenendo un piccolo sconto che però non fu pagato entro i termini. Cosa che ha portato la Pfb a chiedere e ottenere un decreto ingiuntivo. Nel frattempo la Sicilfert ha ottenuto il riconoscimento di danni lievitati nel tempo a quasi 9 mila euro, cifra riconosciuto come debito fuori bilancio.

In realtà però in tutta questa storia, considerando le omissioni compiute per il pagamento per intero dell’appalto alla ditta Pfb, l’esborso per il municipio è stato di circa 50 mila euro. L’Upd del Comune ha accertato la condotta negligente della dirigente che non ha, a suo dire, posto in essere gli atti necessari per evitare aggravi di costi e vari altri errori nel’istruttoria.

A sua discolpa la burocrate ha sostenuto che la determina di affidamento alla ditta che gestiva la piattaforma di stoccaggio rifiuti non venne da lei sottoscritta ma dall’allora vice dirigente che aveva facoltà e autonomia di potere di firma e che mai a lei fu sottoposto tale provvedimento.

La Parrino, tramite il suo legale Vincenzo De Mela, ha impugnato il provvedimento chiedendo la nullità e l’illegittimità del procedimento disciplinare o, in via subordinata, disporre una sanzione meno grave, ed ancora condannare l’amministrazione a rifondere alla dirigente la retribuzione non corrisposta e le spese, diritti ed onorari e contributo unificato di giudizio. Recentemente la stessa Parrino, per un altro motivo, è stata sospesa per altri 5 giorni.