Cronaca

Partinico, coinvolto in inchiesta falsi invalidi: trasferito responsabile casa di riposo

Rimosso dal suo ruolo il responsabile della casa di riposo “Canonico Cataldo” di Partinico. Ad essere stato trasferito in un altro ufficio comunale Giuseppe Sapienza, 56 anni, residente a Montelepre, il cui nome compare tra quello degli indagati per i falsi invalidi nell’ambito della recentissima operazione “Igea” della guardia di finanza tra Partinico, Terrasini e Palermo.

La decisione di trasferirlo è stata adottata proprio per ragioni di opportunità. Nel frattempo in queste ore altro personale è stato trasferito all’interno della casa di riposo.

Proprio per questo motivo a Sapienza sono state anche revocate le ferie, che aveva richiesto nei giorni scorsi, per affiancare i nuovi dipendenti. Sostanzialmente è stato richiamato per una sorta di passaggio di consegne: dovrà preparare una relazione su quanto fatto durante la sua permanenza e dovrò anche coadiuvare le due nuove impiegate in modo da agevolare la loro immissione in servizio. Il nome di Sapienza viene fuori proprio in connubio con i principali indagati dell’indagine sui falsi invalidi, Antonino Randazzo e Filippo Accardo.

Questi ultimi erano le menti dell’organizzazione, il primo quale procacciatore di persone a cui far ottenere l’invalidità e il secondo in quanto titolare di due patronati a Terrasini e Palermo. Secondo l’accusa formulata dalle fiamme gialle, Sapienza avrebbe agito in concorso con loro “con artifici e raggiri, simulando l’esistenza dì gradi di invalidità nei confronti di una donna”.

Gli inquirenti avrebbero appurato che avrebbero compiuto degli atti tali da indurre in errore la commissione medica dell’Asp preposta al controllo e l’Inps. Tentativo di truffa che però non ci concretizzò per degli errori commessi dalla stessa donna che avrebbe dovuto fingere di essere invalida. Sapienza viene indicato espressamente come “organizzatore del reato”. Una cosa certa è il momento sempre più difficile attorno a tutto ciò che ruota attorno alla casa di riposo.

Una struttura eternamente al centro di polemiche per gli elevati costi e le difficoltà finanziarie del Comune a portela gestire. Condizione complessiva che ha portato anche a difficoltà gestionali interne al municipio. Dopo ben 4 tentativi, nel gennaio scorso il consiglio comunale ha deciso di esternalizzare il servizio di gestione della casa di riposo. Da allora ad oggi però ancora non è stata ancora completata la procedura per l’assegnazione della gestione e quindi il Comune di fatto continua ancora a gestire direttamente la struttura. I

Il problema della casa di riposo è sorto nel momento in cui nell’ottobre del 2018 il municipio ha dichiarato il dissesto finanziario: ne è sorto un dibattito sulla necessità di sgravare il Comune da questo servizio ritenuto “non indispensabile” il cui  costo ogni anno si aggira tra 400 e 500 mila euro.