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Borgetto, completata l’attività di accertamento contro l’evasione tributaria

Disco verde agli accertamenti per l’evasione dei tributi a Borgetto. In questi giorni gli uffici dell’Area 2 Economica-finanziaria del Comune hanno completato le verifiche e approvato “l’attività accertatoria”: quasi 5 mila gli avvisi inviati per il mancato pagamento dei tributi del 2014. Il buco finanziario è di 1,2 milioni di euro nelle casse del municipio.

Per l’esattezza, secondo i calcoli effettuati dai funzionari del municipio, ci sarebbero ben 2 mila contribuenti che non hanno pagato la Tasi per un mancato incasso del municipio pari a 395 mila euro. Questo tributo “per i servizi indivisibili” si applica al possesso o alla detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ad eccezione dell’abitazione principale diversa da quella classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, e di aree edificabili mentre sono esclusi i terreni agricoli.

Ci sono poi altri 1.403 avvisi, per un mancato incasso di 165 mila euro, per quanto concerne la Tari, la tassa sui rifiuti. Stesso identico numero di avvisi emanati anche per l’Imu, ed in questo caso il gettito calcolato in mancato introito per le casse comunali è di 710 mila euro. “Dagli incroci e controlli effettuati – viene evidenziato dagli uffici dell’Area finanziaria – sono stati individuati i contribuenti con posizioni anomale nel rapporto tra dovuto e versato ai minimi regolamentari e pertanto  presunti evasori totali o parziali per i tributi in autoliquidazione dovuti e non versati nei termini previsti dalla normativa e relativi al periodo d’imposta 2014 divenuti esigibili nel corso del 2019”.

Da considerare che già questi avvisi sono stati inviati da tempo, per evitare la prescrizione quinquennale. ne è scaturita una polemica anche perchè alcuni di questi avvisi sono stati recapitati dopo il 31 dicembre 2019, ma questo per effetto di un ritardo addebitabile alle Poste italiane a cui il Comune ha conferito incarico di notifica. Viene allo stesso modo evidenziato che comunque c’è la possibilità di poter far verificare la propria posizione contributiva perchè non è escluso la possibilità di qualche errore:

“Le verifiche propedeutiche alla liquidazione – precisa dagli uffici – sono state effettuate sulla base di dati ed informazioni censiti nella banca dati tributaria e potrebbero essere oggetto di legittime rettifiche o annullamenti in sede di riscontro con la documentazione in possesso dei contribuenti presuntivamente accertati, nel termine prescritto di 60 giorni dalla data di avvenuta notifica, con particolare riguardo ai versamenti telematici home-banking ed F24 non pervenuti”.

Nel 2018 il Comune è stato dichiarato in dissesto quando era in carica l’allora commissione prefettizia in sostituzione dell’amministrazione comunale sciolta per infiltrazioni mafiose. Da allora è cominciato un lavoro di risanamento partito proprio sulla base del recupero tributario, uno dei principali problemi che hanno portato al crack finanziario dell’ente comunale. L’attuale giunta del sindaco Luigi Garofalo ha avviato una task force intersettoriale per stanare gli evasori dei tributi con un apposito regolamento in attesa di approvazione da parte del consiglio comunale.