Ambiente

Alcamo, ennesima proroga per i rifiuti: sino a maggio appalto all’Energetika, caos esubero personale rinviato

Il servizio di raccolta rifiuti resterà in mano all’Energetikambiente ad Alcamo sino al prossimo 31 maggio. Così è stato stabilito dal Comune sulla base dell’impossibilità di definire il passaggio del servizio con la ditta subentrante, la Mirto-Camedil, a causa dell’attuale emergenza coronavirus. La ditta vincitrice della gara ponte, infatti, aveva chiesto un tavolo in prefettura per le note criticità legate all’esubero di personale proveniente dall’Energetika. Vertice che, a causa delle attuali restrizioni, non si può tenere ed è stato rinviato a data da destinarsi. E’ stato così deciso di dare l’appalto in prosecuzione all’attuale ditta incaricata sino al 31 maggio, data entro la quale dovrebbe essere assegnata la gara all’Urega, l’ufficio gare della Regione, per l’affidamento dell’appalto settennale del servizio. Resta quindi ancora in servizio per i prossimi due mesi l’Energetikambiente, che oramai da anni va avanti di proroga in proroga per una serie di vicissitudini legate a diverse motivazioni. Non può essere altrimenti dal momento che la stessa ditta subentrante ha immediatamente frenato riguardo al solito problema dei troppi dipendenti da prendere in carico. L’Energetika lascia la “pesante” eredità di circa 110 operai, troppi per l’espletamento del servizio come è stato ribadito oggi dalla Mirto-Camedil e in precedenza anche da un’altra ditta che sarebbe dovuta subentrare prima della sua rinuncia. Si è sempre parlato di un potenziale esubero di una trentina di lavoratori. Questione che è stata preliminarmente affrontata in un primo tavolo sindacale lo scorso 19 febbraio, su iniziativa per l’appunto della ditta subentrante, finalizzato all’avvio delle procedure previste all’articolo 6 del contratto collettivo nazionale di lavoro al fine di dare inizio al nuovo contratto appalto. Una seconda riunione si sarebbe dovuta tenere in prefettura il successivo 2 marzo ma ci fu un primo rinvio perché già in quei giorni cominciava a concretizzarsi l’emergenza coronavirus. Riunione che non fu mai più riconvocata per le successive restrizioni divenute obbligatorie.