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Partinico, ispezione prefettizia al Comune conclusa: a giorni la decisione su scioglimento

Conto alla rovescia per la decisione del ministero dell’Interno sull’ipotesi di scioglimento del Comune di Partinico per infiltrazioni mafiose. Completato il lavoro della triade di ispettori. Relazione che a strettissimo giro di posta sarà al vaglio di ministero dell’Interno e prefettura di Palermo per le conseguenti decisioni.

Scaduta anche la proroga che era stata concessa dopo i primi tre mesi di ispezione. Attesa a giorni una decisione su cui da tempo si va ventilando dal palazzo di città sembra essere stata già scritta. La sensazione di un pò tutta la classe politica è che lo scioglimento sia davvero ad un passo. In realtà il prefetto, una volta acquisita la relazione, avrebbe 45 giorni di tempo per pronunciarsi e inviare tutto al ministero dell’Interno.

Anche qui l’impressione che si ha è che i tempi saranno più brevi. Da indiscrezioni in questo periodo di ispezione, avviata nel gennaio scorso, è emerso che i tre alti ufficiali di carabinieri, polizia e guardia di finanza si siano particolarmente concentrati sull’enorme buco finanziario che negli anni si è creato sul fronte del mancato introito dei tributi.

Dalla tassa sui rifiuti all’Ici, passando anche per la mancata riscossione dei canoni del mercato ortofrutticolo e del mercatino quindicinale: a Partinico praticamente si sarebbe curato poco l’aspetto degli incassi, con il triste epilogo della dichiarazione di dissesto finanziario nell’ottobre del 2018. Nel corso della loro permanenza la triade di ispettori ha chiesto ulteriori integrazioni di documentazioni agli uffici della Ragioneria in particolare.

Da considerare che l’ultimo resoconto dei Revisori dei conti è stato impietoso sul fronte proprio della capacità di riscossione del Comune: 70 per cento di evasione della tassa sui rifiuti, riscossione del suolo pubblico scesa al 15 per cento, si ferma al 30 la riscossione della pubblicità solo per fare gli esempi più estremi. Il Comune deve quindi la sua situazione di deficit di liquidità proprio ai mancati introiti dei tributi.

Nei decenni, se così si può dire, nell’agenda politica delle varie amministrazioni comunali non c’è mai stato veramente un piano di rientro ed una seria lotta ai morosi. Da qui il frequente ricorso alle anticipazioni di tesoreria ogni anno per svariati milioni di euro, quindi un indebitamento attraverso la propria banca di fiducia con i conti sempre più in rosso. Il risultato è stato quello di dichiarare il dissesto finanziario nell’ottobre del 2018. Si parla poi di un focus sull’iter legato all’affidamento degli appalti sui rifiuti e l’esternalizzazione della casa di riposo.

“Il mio auspicio – commenta il commissario straordinario del Comune, Rosario Arena – è che al termine dei lavori della commissione prefettizia, che ha certamente lavorato con assoluta competenza e professionalità, possano emergere, eventualmente, irregolarità di varia natura commesse a danno dell’amministrazione e, quindi dei cittadini partinicesi. Il cospicuo dissesto finanziario di circa 30 milioni di euro ha causato a questo Comune, notevoli e variegati problemi non soltanto di ordine finanziario. La presenza dello Stato in questa martoriata città, quindi, attraverso la Commissione Prefettizia, é prova ineccepibile e tangibile che le regole in uno stato di diritto devono essere rispettate da tutti”.