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Partinico, buoni spesa per chi ha sussidi: sui criteri del Comune è polemica

Fanno discutere i criteri con i quali il Comune di Partinico ha stabilito la suddivisione dei buoni spesa per chi è percettore di un reddito o sussidio. Ad essere contestata la scelta di stabilire dei parametri definiti esageratamente restrittivi. Con propria delibera il commissario straordinario del Comune, Rosario Arena, ha stabilito di assegnare 80 euro per ciascun componente familiare, sino ad un tetto massimo di 400 euro.

ECCO LA TABELLA

A questa cifra, però, si deve scalare l’assegno medio mensile che la famiglia percepisce. Per fare un esempio pratico, ad una famiglia di 4 componenti spetterebbero 320 euro di buoni spesa; se però questa stessa famiglia percepisce un reddito di cittadinanza di 300 euro mensili, andrà a prendere la differenza pari a 20 euro. Il consigliere comunale Toti Comito esterna tutte le sue perplessità in una nota:

Un altro atto frutto della “corsa solitaria” del nostro commissario straordinario che evidentemente, essendo così pieno di sé e non accettando alcun confronto, non si rende conto che la cura è peggio della malattia stessa.

Attraverso questi criteri accade che, ad esempio, un nucleo familiare composto da 4 soggetti e che, possibilmente, attraverso una piccola pensione oppure un piccolo sussidio di natura pubblica percepisce un reddito massimo di €. 310,00 si vedrà inserita nell’elenco degli avanti diritto e quando verrà chiamata a ritirare il buono spesa si vedrà costretta a ritirare un buono da €. 10,00

Stessa cosa per una famiglia da 2 persone e che percepisce un sussidio di massimo € 150,00 si vedrà recapitare un buono da €. 10,00

Idem da tre persone. Se il reddito massimo è di €. 230,00 si vedrà recapitare un buono da €. 10,00

Anche i nuclei familiari composti da 5 unità e che percepiscono un qualsiasi aiuto pubblico di massimo €. 390,00 saranno chiamati per ritirare un buono da 10,00 euro.

Nonostante le somme accreditate dal Governo dovevano tradursi in un aiuto immediato e concreto, il Commissario attraverso una serie di paletti ha reso, in larga parte, inutile il provvedimento.

A furia di lavorare da remoto a 250 chilometri di distanza con il conto corrente sempre in attivo, ha perso il senso della realtà e della drammaticità che stiamo vivendo.

Ci auguriamo che vengano modificati i criteri, così come ci auguriamo che ci sia un tavolo di confronto per individuare i criteri ed emanare il bando per l’assegnazione dei 190 mila euro circa erogati dalla Regione e destinati alle famiglie in stato di difficoltà economica.

LA REPLICA DEL COMMISSARIO ARENA:

Tali criteri sono stati introdotti per sancire una sorta di equità con chi oggi non gode di alcun sussidio. Crediamo di aver individuato con gli uffici in questo modo la migliore soluzione possibile bilanciando con quelle famiglie che risultano a zero reddito e che non possono neanche accedere a nessun tipo di agevolazione da parte delle istituzioni. Stiamo continuano a lavorare con assoluta trasparenza e legalità attorno a questo delicato ambito della distribuzione dei buoni spesa. Mi chiedo cosa ci sia di sbagliato. L’impressione è che come sempre si voglia attaccare il mio operato sempre e comunque, a prescindere”.