Cronaca

Partinico, furto di 26 telecamere di sorveglianza: anziana “batte” l’assicurazione (VIDEO)

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L’INTERVISTA AD ANTONIO PIERO RAPPA DI FEDERCONSUMATORI

Pagare a suon di quattrini un’assicurazione sulla casa con copertura anche per furto, e poi quando si diventa vittima di qualche mariolo sentirsi rispondere: “Queste spese non le copriamo”. E’ destinato a diventare un precedente giurisprudenziale di eco nazionale la controversia giudiziaria conclusasi a buon fine per una donna di Partinico di 70 anni.

Si era rivolta al giudice di pace perchè la sua assicurazione non voleva pagargli un maxi furto di ben 26 telecamere di videosorveglianza dalla sua abitazione di contrada Bosco Falconeria. Alla fine il giudice di pace ha chiarito, al contrario di quanto invece sostenuto dalla compagnia, che i sistemi di allarme rientrano a pieni titolo tra i “contenuti dell’abitazione” e dunque devono essere allo stesso modo coperti da eventuali furti. Ad essere stati riconosciuti alla proprietaria dell’immobile 4 mila euro tra valore delle telecamere e spese legali.

Ad assistere la donna la Federconsumatori di Partinico che ha sin da subito ha definito “incredibile” e “paradossale” il comportamento dell’assicurazione che si è rifiutata di pagare l’indennizzo del furto degli occhi elettronici, sostenendo presunte clausole del contratto in cui si sarebbe dovuto sancire come principio che per l’appunto il sistema d’allarme non rientrava tra i beni risarcibili in caso di furto.

In realtà questa tesi è stata smontata dallo stesso giudice di pace che nella sua sentenza al contrario ha addirittura censurato il comportamento della compagnia richiamando una sentenza di Cassazione del 2016 secondo la quale il contratto di assicurazione deve essere redatto “in modo chiaro e comprensibile, e ne consegue che, al cospetto di clausole polisenso”, inserite nelle condizioni generali di contratto o in moduli o formulari predisposti da uno dei contraenti s’interpretano, nel dubbio, a favore del consumatore.

In buona sostanza queste presunte clausole contrattuali dell’agenzia non sarebbero state chiarissime e per questo motivo si da ragione all’utente che ha acquistato il pacchetto di copertura da furto. All’interno di questa stessa sentenza è stato poi fissato un principio fondamentale secondo il quale anche “i sistemi di allarme e prevenzione rientrano nella categoria contenuto dell’abitazione” e quindi di conseguenza in caso di furto e danneggiamento la compagnia assicurativa è obbligata a indennizzare l’assicurato.

Il furto avvenne nel 2016 quando per l’appunto la settantenne subiva il furto e il danneggiamento di ben 26 telecamere collocate nel proprio villino. “Dopo aver denunciato il sinistro – afferma il responsabile dell’ufficio Federconsumatori di Partinico Piero Antonio Rappa – l’assicurazione rigettava la richiesta d’indennizzo. Qui cominciava la fase più incredibile di questa paradossale vicenda, con il rigetto dell’istanza e la successiva decisione di farsi assistere legalmente dalla nostra associazione per il tramite anche del nostro legale Gaia Matteini di Palermo. Dopo 4 anni di giudizio la vicenda ha avuto un lieto fine, infatti il giudice di pace di Partinico con sentenza ha condannato l’assicurazione a indennizzare la nostra assistita dei danni subiti”.