Primo piano

Partinico con la cappa dello scioglimento, elezioni amministrative col freno a mano

Si respira un clima surreale a Partinico, tra i Comuni che dovrebbero andare al voto nella prossima tornata in attesa che l’Ars stabilisca la data delle elezioni. Condizionale d’obbligo perchè sull’ente locale aleggia la pesante cappa dell’onta di un possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose. E proprio per questo motivo la politica da mesi oramai si è fermata, probabilmente perchè conscia di un più che probabile invio dei commissari prefettizia a stretto giro di posta.

Politica che quindi non è in stallo solo per l’emergenza coronavirus ma anche e soprattutto per l’ombra per l’appunto di uno scioglimento che costerebbe un commissariamento dai 18 ai 24 mesi. Molto timidi quindi i tentativi di approccio, e quindi ad essere in alto mare non sono solo i papabili candidati sindaci ma persino le alleanze. Tra coloro i quali già avevano espresso l’intenzione di ricandidarsi Pietro Rao, consigliere uscente e già presidente dell’assise e deputato nazionale, espressione dell’area di centrodestra ma con poca propensione verso i simboli tradizionali dei partiti.

In quest’area aveva spinto forte sull’acceleratore Fratelli d’Italia, fortemente cresciuta nel territorio tanto da contare oggi ben tre consiglieri comunali. Due gli incontri che si erano organizzati ed un dialogo ben avviato con Lega, Diventerà bellissima, Cantiere popolare e Forza Italia. Si vocifera da tempo dell’intenzione di esprimere un proprio candidato sindaco e tra i nomi emersi con più insistenza quello dell’ex assessore comunale Toti Longo: “Abbiamo risorse che ci permettono di poter avere questa ambizione – afferma il coordinatore cittadino Fabio Bosco – ma smentisco categoricamente che il nostro gruppo abbia un nome già preconfezionato. Mai parlato di nomi ma solo di aggregazione e programmi”. “Tutto il partito – tronca invece il segretario provinciale Raoul Russo – è interessato esclusivamente alle emergenze del paese, qualsiasi ragionamento si vedrà dopo”.

In realtà da questo scacchiere di forze politiche potrebbero sganciarsi Forza Italia e Cantiere popolare, al cui interno non c’è un’unità d’intenti su quale percorso intraprendere. Si era infatti parlato dell’idea di poter lanciare come candidato sindaco l’ex assessore e consigliere uscente Mauro Lo Baido, da qualche mese avvicinatosi alle posizioni dei berlusconiani: “Qualcuno probabilmente ha apprezzato il mio operato da amministratore e forse avrà fatto il mio nome – sostiene – ma assicuro che non c’è mai stato nulla di concreto sul mio nome o su qualsiasi altra candidatura. Non credo di poter dare la mia disponibilità e assicuro che non è una mia ambizione, poi è chiaro che tutto dipende dal progetto politico in campo”.

Dal centrodestra partinicese sembra essersi decisamente allontanato l’Udc che invece aveva avviato un ragionamento con un’area moderata tendente più verso il centrosinistra, composta da forze civiche, parte del Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Anche qui poca concretezza e solo qualche timido approccio: “L’Udc è una forza politica molto strutturata a Partinico – evidenzia il segretario provinciale Vincenzo Figuccia – e l’azione del partito e dei suoi consiglieri comunali sarà determinante nella fase di ricostruzione del paese. Un nostro candidato sindaco? Non lo escludiamo, abbiamo più di un candidato spendibile”.

Ma sui nomi non trapela nulla. Non è invece un mistero che il Pd avesse lanciato l’idea delle primarie e avesse pronto un nome nuovo alla politica ma molto conosciuto come professionista: Gaspare Anzelmo, per tanti anni in servizio come primario del reparto di Pediatria dell’ospedale cittadino. Quest’ultimo però aveva declinato nel corso di una delle ultime riunioni interne al partito, dopodichè l’emergenza coronavirus ha bloccato ogni qualsiasi altro tipo di ragionamento.

“Si è stoppato tutto – precisa il capogruppo del Pd, Renzo Di Trapani -, anche la nostra fase congressuale cittadina che non si è potuta espletare. Da qui sarebbe stato individuato anche al nostro indirizzo un indirizzo politico ben preciso”.