Ambiente

Partinico, alla diga Jato spunta l’alga rossa: stop all’erogazione idrica, è nociva

Spunta l’alga rossa sui fondali della diga Jato di Partinico, sospesa l’erogazione idrica per uso potabile e irriguo considerata la presenza di cianotossine ritenute un fattore di rischio per il consumo delle acque. Costituito un tavolo tecnico dall’Autorità di bacino con l’obiettivo di risolvere la criticità nel più breve tempo possibile. Ennesima grana legata all’invaso Poma, che negli ultimi anni spesso ha dovuto fare i conti con varie problematiche che hanno causato l’interruzione idrica soprattutto per uso potabile.

Ad essere apparsa è la Planktothrix rubescens, un’alga d’acqua dolce che vive nell’ambiente planctonico, chiamata alga rossa perchè produce un colore rossastro specialmente durante la stagione più calda. Non a caos è spuntata proprio in questi giorni nella diga partinicese, con le temperature che hanno raggiunto picchi ben oltre i 30 gradi. A lanciare l’allarme è stato il direttore generale del Consorzio di Bonifica Palermo 2, Gigi Tomasino, il quale guida l’ente che si occupa della gestione degli impianti e dell’erogazione idrica per uso irriguo della diga Jato.

A dare conferma della presenza di quest’alga l’Osservatorio epidemiologico della Regione Siciliana: “La presenza di cianotossine – evidenzia Tomasino – può rappresentare un fattore di rischio per il consumo delle acque, che sono utilizzate sia per scopi irrigui che potabili”. Il tavolo tecnico si è reso necessario per concordare i provvedimenti da adottare tramite piani d’intervento per risolvere il problema si spera nel più breve tempo possibile. “Alla luce di quanto emerso – ha aggiunto Tomasino – è stata sospesa l’erogazione in tutto il comprensorio irriguo Jato”.

Parliamo di un territorio compreso tra Partinico, Borgetto, Balestrate, Trappeto nel palermitano, ed anche il limtrofo comune di Alcamo nel trapanese. “Si darà nuova comunicazione sugli sviluppi della vicenda e sulla sua risoluzione” ha evidenziato in un avviso pubblico il sindaco di Balestrate Vito Rizzo. La Planktothrix rubescens è nota per produrre microcistine, efficaci epatotossine associate con avvelenamenti anche mortali in umani ed animali.

Questi microcistine sono prodotte e contenute all’interno delle cellule e vengono rilasciate all’esterno per fenomeni di “senescenza o lisi cellulare” (processo biologico dovuto all’invecchiamento dell’alga e dal decadimento di varie attività e funzioni fisiologiche, ndc) contaminando così le acque. In particolare a preoccupare è il rilascio della microcistina Le tossine sarebbero in grado di determinare gravi patologie per la salute umana e danno alla flora e fauna tanto da essere classificate dall’Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, come elementi cancerogeni.