Cronaca

Partinico, dopo l’operazione “Papiro” l’appello del commissario del Comune: “Collaborate”

A Partinico e dintorni la preoccupazione era palpabile. Tanti, troppi furti avevano creato una certa preoccupazione, ed è ipotizzabile che la maggior parte di essi a questo punto possano aver trovato la loro matrice con l’operazione “Papiro”. Tanto che è stato proprio questa sorta di allarme sociale ad avere spinto gli inquirenti a volerci vedere chiaro sino a scoprire addirittura che dietro c’era un unico denominatore. Certamente il problema di fondo resta sicuramente quella della collaborazione. Le indagini spesso nella loro complessità sono rese ancor più difficili dalla “resistenza culturale” che si respira a Partinico e dintorni, dove spesso la collaborazione latita.

Non a caso verte su questo aspetto l’appello lanciato dal commissario straordinario che regge le sorti del Comune di Partinico, Rosario Arena: “Ai cittadini – afferma – chiedo di collaborare sempre e di denunciare ogni episodio riconducibile ad atti illeciti. Una plauso va sicuramente alla Compagnia dei carabinieri di Partinico per l’encomiabile attività investigativa portata avanti”.

Un messaggio poi anche a chi è stato vittima di questi furti e magari nello sconforto ha pensato che le istituzioni non lo garantissero: “Questa ennesima operazione di polizia giudiziaria – aggiunge Arena – offre anche alla comunità partinicese spunti ideali per far comprendere che lo Stato è sempre presente e vigilia attraverso le forze dell’ordine che sono sul territorio”.

Tanti i furti di auto ed anche di mezzi agricoli in particolare che si sono susseguiti tra Partinico, Trappeto, Terrasini, Borgetto, San Giuseppe Jato, San Cipirello ed anche nella zona del monrealese. Segnali che hanno dato la percezione alle gente comune di una recrudescenza della criminalità organizzata, associata alla rabbia ed allo sconforto per quel che stava accadendo. Nelle piazze e nei bar spesso si sentivano di questi episodi, associando l’accaduto ad un “decadimento” sociale, ad una palpabile povertà e alla mancanza di lavoro.

Che la giustizia faccia il suo corso e arrivi a dare risultati Partinico ne è stata ancora testimone sempre sul fronte della microcriminalità. Nel settembre del 2019 ancora i carabinieri fecero un’operazione riuscendo a ricostruire ben 25 furti di automobili avvenuti nell’arco temporale di qualche mese. In quel caso furono indagate 5 persone e venne alla luce un sistema altrettanto rodato. In pratica i furti avvenivano tutti nei pressi dell’ospedale Civico di Partinico.

Ad essere prese di mira auto di familiari di degenti che si recavano presso il nosocomio. Nel contesto dei furti nell’hinterland partinicese spesso si sente parlare di raid agli impianti elettrici pubblici gestiti da Enel, da dove i malintenzionati recuperano il rame, il famoso “oro rosso” così ribattezzato per via del suo valore di mercato che nel tempo è sempre più lievitato.