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Partinico, il rebus delle surroghe in consiglio comunale: qualcuno rinuncia

Prove tecniche per far ripartire le attività del consiglio comunale dopo le dimissioni in blocco di 5 consiglieri, cosa che al momento rende non operativa l’assise perchè non è nel suo plenum. Per lunedì prossimo, 1 giugno, è stata convocata la seduta per procedere alle surroghe ma l’impressione è che ci vorranno più sedute per poter sostituire i dimissionari. Infatti delle 5 surroghe programmate già vi è certezza che tra loro vi sarà almeno una rinuncia: è quella di Valentina Speciale, che dovrebbe succedere ad Emiliano Puleo eletto nella lista civica “Partinico Città d’Europa-Cambiamo Partinico”.

La stessa Speciale, d’intesa con il suo gruppo politico, all’indomani delle dimissioni di Puleo confermò la sua rinuncia a subentrare. Tutta da verificare invece la volontà degli altri 4 potenziali consiglieri. Sulla base delle liste Katia Caravella dovrebbe subentrare a Vanessa Costantino, eletta nella civica “Legati a Rao-Salviamo Partinico”; a succedere a Renzo Di Trapani, eletto originariamente nella lista civica ‘L’alternativa’, sarebbe Rosi Guida; a succedere a Linda La Corte, eletta nella lista ‘Partinico protagonista e democratica’, sarebbe invece Pino Bonnì; infine a Gianfranco Lo Iacono, eletto in “Diventerà bellissima”, andrebbe a subentrare Elisa Giordano.

I motivi di queste dimissioni sono stati sostanzialmente gli stessi: è considerata finita l’esperienza della legislatura, così come viene considerato “esaurito” il ruolo istituzionale in termini di obiettivi dopo la battaglia persa per mantenere aperta la casa di riposo “Canonico Cataldo”. C’è un generale clima di incertezza perchè stiamo parlando di una legislatura gli sgoccioli che solo l’emergenza coronavirus ha prolungato sino al prossimo autunno, ma non è detto che ci si arrivi perchè incombe infatti l’ipotesi di uno scioglimento per infiltrazioni mafiose, con la relazione dei tre ispettori inviati dalla prefettura già consegnata ed in attesa di esame del ministero dell’Interno.

Intanto il clima teso continua ancora a respirarsi e ad alimentare il dibattito è proprio uno dei dimissionari, Renzo Di Trapani: “Coloro che gridano giornalmente, accusando gli altri per l’incapacità manifestata e per gli emolumenti di cui beneficiano ingiustamente, hanno poco tempo per porre fine alla triste esperienza di questa consiliatura. Potrebbero dimettersi in massa. Non lo faranno. Altrimenti contro chi dovranno gridare? Chi dovranno ingiuriare ed offendere? Continueranno a recitare la loro parte: accuseranno chi amministra di non essere capace e chi amministra accuserà costoro di impedire l’azione amministrativa. Tutto come prima. E il paese osserva”.

Tra i più strenui sostenitori dell’importanza invece di concludere la legislatura il consigliere Piero Rao: “Io ritengo – replica – che noi dobbiamo svolgere il nostro ruolo sino alla fine, ci interessa poco che il commissario straordinario del Comune non ci tenga in considerazione. Per quanto riguarda le parole di Di Trapani, a lui dico che sino ad oggi non ne ha azzeccata una. Forse avrebbe dovuto dimettersi lui quando sostenne l’allora sindaco Maurizio De Luca i cui risultati di inefficienza sono stati sotto gli occhi di tutti. Al contrario dimettersi ora non avrebbe alcun senso”.