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Partinico, criticità e carenze per l’ospedale: sindacato e sindaci tornano alla carica

Carenza di infermieri e di altro personale a supporto, difficoltà logistiche e strutturali. Si torna a parlare di ospedale Civico di Partinico e lo fa con una nota il sindacato della Fials che evidenzia una serie di criticità considerate preoccupanti. Dall’azienda sanitaria di Palermo si preferisce non replicare mentre i sindaci del comprensorio chiedono un incontro all’assessorato regionale alla Salute per capire come sta procedendo il processo di riconversione del nosocomio, recentemente riaperto dopo essere stato per due mesi e mezzo ad esclusivo utilizzo per il ricovero di pazienti affetti da coronavirus.

Di seguito le varie prese di posizione

IL COMUNICATO INTEGRALE DELLA FIALS

Al Direttore Sanitario ASP Palermo

p.c. Al Direttore Sanitario P.O. Civico Partinico

Oggetto: Segnalazione criticità e carenza di personale alla riapertura post pandemia COVID-

19 del P.S. P.O. Civico di Partinico.

La scrivente O.S. Fials-Confsal con la presente, intende segnalare talune criticità che si registrano presso il P.O. Civico di Partinico con la ripresa delle attività ordinarie a seguito della riorganizzazione da COVID-Hospital.

In particolare si evidenziano le seguenti problematiche:

  1. Cronica carenza di personale infermieristico e di supporto;
  2. Carenza di indicazioni e/o linee guida per la gestione di pazienti positivi al COVID ma asintomatici in caso di loro accesso al Pronto Soccorso;
  3. Inadeguata separazione tra le zone c.d. grigie, ove verranno ricoverati pazienti con forte sospetto di contagio da Covid e spazi no Covid.

Il personale assegnato, già sottostimato rispetto alle indicazioni fornite nel D.A. del gennaio 2019 “linee guida per la determinazione dei piani del fabbisogno del personale nelle Aziende del SSR”, deve riuscire a fronteggiare e soddisfare tutti gli accessi e conseguenti adempimenti e servizi erogati dalla struttura stessa.

Accessi che, in base ai dati indicati nel D.A. 1584/2018 “linee guida per il sovraffollamento nei Pronto Soccorso…”, ammontano, per l’anno 2017 a ben 25258, collocando il Pronto Soccorso del P.O. di Partinico in posizione medio – alta rispetto agli accessi degli altri Pronto Soccorso della Regione Siciliana.

Ciò è indice di un carico di lavoro non indifferente.

Purtroppo a causa della pandemia Covid – 19 i carichi di lavoro sono ulteriormente aumentati, infatti oltre a dovere gestire ed assistere la ingente mole di utenza che ogni anno si riversa al Pronto Soccorso, si sono aggiunti ulteriori incombenze dovute alla pandemia.

Pertanto, il personale sanitario residuo in atto in servizio presso il pronto soccorso deve riuscire a soddisfare i servizi ordinari, ovvero: Triage, Sala Rossa, Sala Verde, O.B.I., trasferimenti presso altri nosocomi, ai quali si è aggiunto a causa della pandemia il servizio Pre-Triage ove il personale dedicato deve adempiere agli incarichi derivanti dalla gestione di eventuali pazienti con sospetto Covid a cui segue tutta la successiva fase di assistenza agli stessi.

Ad aggravare poi la situazione del personale infermieristico, è anche la cronica insufficienza del personale di supporto, per cui lo stesso è costretto a svolgere mansioni non proprie, quali: accompagnare i pazienti che necessitano di ulteriori indagini diagnostiche presso altri servizi all’interno del P.O. e svolgere assistenza diretta ai pazienti che, in attesa di dimissioni o di ricovero, giacciono nelle barelle allocate in stanze prive di adeguati strumenti di allarmi acustici e di monitoraggio visivo.

A tal proposito ricordiamo che le “linee di indirizzo per la gestione del sovraffollamento nelle strutture di Pronto Soccorso della Regione Siciliana” D.A. n. 1584/2018, prende in considerazione solo i posto letto c.d. “presidiati” cioè quelli che possano assicurare “adeguati standard di accoglienza (spazi, privacy, decoro) e di sicurezza (controllo visivo e/o strumentale in presenza di personale) lo stesso Decreto afferma, infatti: “… Essi non corrispondono necessariamente al numero di barelle disponibili. Infatti devono essere escluse le barelle non presidiate o collocate in aree non adeguate che non garantiscono standard di accoglienza e/o sicurezza con il personale sanitario”.

Da rilevare che tale carenza costringe il personale in servizio ad espletare contestualmente molteplici attività con l’ovvia conseguenza di diminuzione degli standard di sicurezza sul posto di lavoro, che determina come conseguenza un aumento del rischio del verificarsi di eventi avversi o addirittura catastrofici.

Tale personale, che ricordiamo, essere stato chiamato di recente ad affrontare la più grave pandemia che abbia colpito l’Italia e il mondo intero, merita una migliore sorte lavorativa.

Sintomatico di quanto indicato, è il fatto accaduto qualche giorno fa proprio al Pronto Soccorso di Partinico. Una Signora anziana con il femore rotto, in attesa di trasferimento presso altro nosocomio perché a quella data il reparto di ortopedia non era ancora stato attivato, in preda ad uno stato di agitazione psicomotoria è caduta dalla barella, pur con le sbarre alzate, proprio nel momento preciso in cui l’operatore che la sorvegliava è stato costretto a recarsi dal medico per informarlo dello stato di agitazione della paziente.

Infine si segnala, che sempre al Pronto Soccorso ormai da diverso tempo, mancano i monitor multi parametrici.

Altre importanti criticità appaiono, le non chiare indicazioni circa la gestione di pazienti positivi al Covid-19 ma asintomatici e la mancata separazione degli spazi dedicati ai casi fortemente sospetti Covid, aree c.d. grigie.

A tal proposito sarebbe auspicabile che i locali attualmente utilizzati per i servizi ambulatoriali fossero collocati in locali ubicati fuori l’edificio dell’ospedale ad. es. nei locali attualmente utilizzati per il consultorio. In tal modo si libererebbe ulteriore spazio da destinare alle aree Covid.

Ci pervengono, inoltre, ulteriori segnalazioni di difficoltà ad organizzare i turni di lavoro nelle UU.OO. di Cardiologia e Pediatria per insufficienza di personale infermieristico e, addirittura, carenza/assenza di personale di supporto. Il personale infermieristico ivi allocato è sovente chiamato a saltare il proprio turno di riposo o prolungare il proprio orario per riuscire a garantire il servizio. Si segnala, inoltre, che nel reparto di Cardiologia è frequente l’uso di Ordini di Servizio (SIC!) al personale infermieristico per coprire i vuoti d’organico.

Per quanto sopra questa O.S. Fials-Confsal chiede che vengano sin da subito attivate procedure veloci di assunzione del personale, necessario per rimpiazzare i vuoti d’organico e contestualmente che si applichino le disposizioni previste dal D.A. del 19 Gennaio 2019 per la determinazione dei piani di fabbisogno delle aziende del SSR onde poter porre fine a questa perdurante criticità.

L’adempimento sopra richiesto, alla luce anche dell’approvazione del nuovo Atto Aziendale che non potrà non tener conto dei nuovi assetti strutturali dell’Azienda, nell’ambito delle prestazioni, garantendo i L.E.A. e una corretta organizzazione del lavoro che non può non garantire la presenza di tutte le figure professionali necessarie all’assistenza ospedaliera.

Si chiede comunque, al Direttore Sanitario dell’ASP Palermo, formale incontro per meglio esplicitare i disagi che i Lavoratori rappresentano durante i loro turni lavorativi.

Tanto dovuto. In attesa di riscontro.

f.to f.to

La Segreteria Aziendale P.O. Partinico Il Segretario Provinciale Aggiunto

Fials-Confsal Fials-Confsal

Sollena – S. Fontana – L. Patti Forte Giuseppe

LA REPLICA DELL’ASP DI PALERMO

In riferimento alla richiesta di replica, il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni, afferma: “Non intendo replicare a quanto affermato dal Sig. Forte”.

LA RICHIESTA FORMULATA DAI SINDACI DEL COMPRENSORIO