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Partinico, paziente all’ospedale positivo al coronavirus: in via precauzionale chiuso pronto soccorso

Un paziente dell’ospedale di Partinico è risultato positivo al coronavirus dopo aver stazionato dal 24 giugno per quasi tre giorni nella cosiddetta zona grigia, un’area dove sono transitate almeno un centinaio di  persone e che si trova a stretto contatto del pronto soccorso.

La notizia viene confermata dal sindacato della Fials ed effettivamente i cancelli del nosocomio sono stati chiusi e tutti i pazienti del pronto soccorso trasferiti nelle strutture ospedaliere a cavallo tra le province di Trapani e Palermo. Proprio nei giorni scorsi la Fials aveva segnalato ai vertici dell’Asp alcune problematiche:

“L’azienda, al solito, in maniera spocchiosa, senza però fornire alcuna risposta aveva rilasciato dichiarazioni del tipo: Non rispondo al sig. Forte. Solo dopo i fatti avvenuti e il pericolo corso, l’azienda ha deciso ieri sera di trasferire la zona grigia al primo piano”. La segreteria provinciale della Fials Palermo stigmatizza quanto accaduto:

“Le criticità che segnaliamo da mesi dice Enzo Munafò Segretario Fials, hanno come unica finalità quella di garantire la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori. Non è più tollerabile che ogni richiesta e segnalazione cada nel vuoto. Da quattro mesi si sono interrotte tutte le relazioni sindacali e non è stato possibile neanche organizzare un confronto in videoconferenza. L’unica risposta arrivata dal direttore generale dell’Asp è stata quella di non voler rispondere alle criticità  denunciate dal  segretario aggiunto del sindacato, come se si trattasse di una questione personale. Invece quanto accaduto ieri dimostra che purtroppo ci sono situazioni su cui bisogna intervenire nell’immediatezza per scongiurare il peggio”.

Secondo la Fials “adesso è arrivato il momento di iniziare a individuare i responsabili di queste anomalie. “Chi ha voluto che l’area grigia fosse sistemata all’interno del pronto soccorso? Sembrerebbe che dopo il sopralluogo effettuato dal direttore sanitario dott Montalbano, lo stesso abbia indicato in quella circostanza quale area grigia due stanzette del P.S.  Questo perché ha ritenuto urgente la riapertura dei reparti di chirurgia ed ortopedia, dove inizialmente era stata individuata l’area grigia. Alla luce di quanto avvenuto, considerato che ieri i pazienti del ps che per sicurezza devono essere tamponati sono stati trasferiti al primo piano e considerato che il direttore sanitario dottor Montalbano avrebbe smentito se stesso rispetto alle indicazioni da lui dettate nel sopralluogo. Non avendo quindi, utilizzato quanto da lui espressamente indicato e in piena emergenza si è dovuto ricorrere a soluzioni diverse da quanto previsto, la Fials chiede di chiarire quali sono le condizioni del primo e del secondo piano completamente ristrutturati e dei locali che erano stati destinati al covid 4 piano, se per tali ristrutturazioni é  avvenuto il collaudo e la consegna dei lavori, per cui se realmente utilizzabili legalmente, quali le procedure amministrative per affidare i lavori di ristrutturazione del primo e secondo piano (sul sito aziendale non risulta delibera), chi è stato individuato per tali lavori come direttore dei lavori e rup. La Fials esige risposte e continuerà a  segnalare tutte quelle situazioni a rischio nel solo interesse degli operatori sanitari, dei pazienti e dell’erario pubblico. Investiremo gli organi istituzionali al fine di fare chiarezza. Persino i Sindaci dei comuni interessati vengono lasciati sull’uscio senza essere ascoltati per rappresentare i bisogni della loro gente essendone massima autorità sanitaria. Questo atteggiamento da parte della direzione dell’Asp non può più essere tollerato. Le aziende sanitarie sono del territorio e dei cittadini, non pastifici in cui si fa ciò che si vuole senza rendere conto a chi da sempre rappresenta le esigenze di operatori, pazienti e territorio”.