Cronaca

Partinico, la tragica morte di Sandro Inghilleri col parapendio. Gli esperti: “Possibile turbolenza”

Il forte spostamento d’aria provocato dalle pale di un elicottero in volo potrebbe aver causato problemi al parapendio di Sandro Inghilleri, il partinicese di 49 anni che due settimane è morto dopo essersi schiantato sul costone di Trappeto nei pressi della linea ferrata. Questa la tesi portata avanti da uno dei più qualificati istruttori di volo siciliano, Adriano Patti, che dalle pagine del Giornale di Sicilia alimenta i dubbi sulle cause che avrebbero potuto portare Inghilleri a perdere il controllo del suo parapendio sino a incontrare il suo fatale destino.

Un episodio che sin da subito da destato molti sospetti, perchè il partinicese era oramai un veterano di questo sport. Difficile quindi poter pensare che abbia potuto sbagliare una manovra. Tanto che la Procura ordinò l’esame autoptico sull’uomo, i cui esiti devono ancora essere diramati, per escludere che possa essere stato vittima di un malore. Scartando questa ipotesi ne resterebbero due, vale a dire l’errore umano e una causa esterna.

Su quest’ultima ipotesi sta lavorando il legale della famiglia di Inghilleri, Cinzia Pecoraro, convinta che quanto accaduto sia legato alla possibile presenza di un elicottero nei pressi in cui è avvenuto lo schianto del parapendio. Infatti nel momento in cui accadeva la tragedia, e cioè Inghilleri si è andato a schiantare sul costone perdendo la vita poche ore dopo all’ospedale di Villa Sofia a Palermo, in quel tratto di cielo sorvolava un elicottero dei soccorsi che erano stati attivati per la ricerca di una ragazza nel vicino mare di Balestrate.

Due giorni dopo queste ricerche vennero sospese perchè si capii che si fosse trattato di un falso allarme. “Lo spostamento dell’aria, se i due mezzi si trovano molto vicini – spiega al Giornale di Sicilia Adriano Patti, tra i soci dell’Aeroclub di Palermo – crea una turbolenza di scia che migra e fa collassare la vela. Ovvero le “ali” si chiudono su se stesse e se si e a bassa quota non c’e più tempo di riprendere il mezzo. Posso ipotizzare che Sandro, che era un compagno di volo qualificato ed

esperto, si sia ritrovato l’elicottero in aria all’improvviso e che la vela si sia richiusa su se stessa”. Alla fine il “Sandro volante” è rimasto vittima della sua unica passione, quella che nei momenti liberi dalla sua faticosa settimana di lavoro da bracciante agricolo, ed era per l’appunto di volteggiare tra i cieli con il suo deltaplano. Per questa morte è stata aperta un’indagine da parte della Procura e sulla necessità della verità si è anche soffermata l’omelia dell’arciprete di Partinico, Monsignor Salvatore Salvia, nel giorno in cui si celebrarono i funerali dell’uomo.

L’incidente si è verificato per l’esattezza sul costone sottostante la strada provinciale di Trappeto nel tratto che si collega con Balestrate, nei pressi del cimitero. Pare che Sandro Inghilleri si fosse messo in volo in una zona poco distante e che nell’arco di quale minuto abbia perso il controllo del parapendio. L’impatto del 49enne con il suolo è stato terribile, anche perché avvenuto ad una certa velocità: prima è andato a incocciare un albero, i cui rami sono stati letteralmente sradicati, e poi ha finito la sua corsa sulla parete a poca distanza dalla linea ferrata che attraversa questo tratto di zona costiera.