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Partinico, neanche i “ricchi” pagano: il Comune si sveglia, si recuperano gli oneri concessori

Ci sono grandi imprenditori, titolari pompe di benzina, persino ex consiglieri comunali. Nel mare magnum di chi non ha pagato gli oneri concessori c’è un pò di tutto e dal Comune di Partinico c’è chi sostiene che le “sorprese” devono ancora arrivare. In questi giorni gli uffici del IV Settore “Sviluppo del territorio e cura della città” hanno dato una decisa accelerazione a tutta una serie di pratiche che definire “dormienti” è anche poco.

Nei sonnecchianti uffici all’ombra di viale della Regione qualcosa sembra essere cambiato. O forse più semplicemente si è messo finalmente in moto. In queste settimane ad essere sfornate a ripetizione sono delle ordinanze di ingiunzione al pagamento degli oneri concessori. Se ne contano solo negli ultimi giorni almeno 6 per un totale di circa 35 mila euro di potenziali incassi per l’ente locale. Pare che questo sia solo l’inizio di un lungo percorso che sta portando funzionari e tecnici a rispolverare le seppellite pratiche inerenti proprio agli oneri concessori non pagati, o pagati solo parzialmente.

In questa prima tranche c’è un pò di tutto: si va dai 15 mila euro dovuti per la ristrutturazione e ampliamento per il recupero di un edificio in contrada Bosco Falconeria, il cui proprietario aveva pagato la prima rata dei relativi oneri concessori nel lontano 2014, facendo poi perdere di sè ogni traccia; ci sono poi gli altri 9 mila euro da recuperare per una variante di un’abitazione in corso d’opera, e anche qui il proprietario dell’immobile aveva pagato una sola rata ben 8 anni fa; altre 6 mila euro sono da incassare per una sopraelevazione di un primo piano, la cui proprietaria aveva versato sola la prima rata nel 2015 prima di “sparire” dai radar dell’ente locale.

A figurare persino un impianto di carburanti tra i morosi: dei circa 12 mila euro dovuti, tra oneri di urbanizzazione e costi di costruzione, l’intestatario ne versò nel 2013 al municipio solo un terzo; la restante parte è stata recuperata dal Comune tramite l’agenzia assicurativa che aveva stipulato la polizza fideiussoria, dal momento che il proprietario nonostante i solleciti non ha mai pagato questa quota.

Nel frattempo però, proprio per i ritardi accumulati, sono anche maturate le sanzioni pari a 1.700 euro che dovrà corrispondere per l’appunto esclusivamente il richiedente della concessione. C’è chi sussurra che il clima all’interno del palazzo d città sia diventato particolarmente rovente da un pò di tempo a questa parte. E qualche burocrate si sia messo a scartabellare le pratiche dormienti dopo la recente “visita” degli ispettori inviati dalla prefettura per valutare se sussistono eventuali motivazioni per lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose.

“Io ho avuto diversi confronti con funzionari e responsabili di settore – afferma il commissario straordinario del Comune, Rosario Arena – a cui ho chiesto il massimo impegno sul fronte del recupero dei crediti vantati da questo ente, in dissesto dall’ottobre del 2018”.