Politica

Partinico, Comune sciolto per infiltrazioni mafiose/2. L’ex sindaco: “Lurido fango ma la verità viene a galla”

L’ex sindaco di Partinico, Maurizio De Luca, fa sentire la sua voce all’indomani della notizia dello scioglimento del Comune di Partinico per infiltrazioni mafiose. Nella sua pagina su facebook fa dei chiari riferimenti e si toglie qualche sassolino dalle scarpe, pur non facendo espressamente nomi e cognomi. Dalla relazione del prefetto, avallata poi dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e dal Consiglio dei ministri, è emerso un sistema politico che artatamente avrebbe ostacolato De Luca durante il suo mandato, durato appena 11 mesi in seguito alle dimissioni presentate appena 11 mesi dopo l’elezione. In questa relazione si fa espressamente riferimento a “ostacoli in provvedimenti adottati con l’obiettivo di ripristinare la legalità e per il risanamento finanziario dell’ente”. Ostacoli che sono arrivati in primis dalla stessa maggioranza che inizialmente sostenne l’allora primo cittadino. De Luca nel suo post scrive di aver atteso che la verità emergesse fuori, nonostante il “fango” che gli fu buttato addosso con gravi accuse rispetto al suo periodo di amministrazione.

IL POST INTEGRALE     

Ho imparato che pazienza, costanza e sacrificio conducono sempre alla sorgente della verità. Per questo, anche se le pietre graffiano, bisogna arrampicarsi. È vero… lungo la salita si è quasi sempre soli e bisogna far silenzio, mentre dal basso, da certe luride e affollate fiumare di fango, arriva sempre lo stridulo e offensivo vocio. Ma non bisogna mai intimorirsi perché alla fine, il tempo fa sempre bene il suo lavoro. A lui non servono proclami. Lui non si nutre né di bassi discorsi da caffè né delle chiacchiere da post. Da qualsiasi parte provengano.

Con lui non serve mettere vernice sopra il marcio. Lui pesa i fatti, coglie i dettagli, registra ogni minuzia e a differenza di certe persone, ne conserva rigorosa memoria.

Se è inutile, quanto disonesto, fare finta di non capire, è altrettanto grave non cercare di capire. Di questo il tempo si accorge e non lo freghi.

Poi è così banale pensare che il silenzio del tempo sia un silenzio che nasconda; perché quello è un tipo di silenzio che non copre ma che scava. Per questo all’improvviso, seppellisce la misera pochezza di tanti parolai.

E adesso?

Adesso ci sarà chi ancora farà finta di non capire. Chi partorirà altro fango. Chi non capirà quali sono le parole giuste e continuerà ad usarne di sbagliate.

Ma chi può dire che il tempo non abbia ancora finito il suo lavoro.

Il tempo ha tempo e la persona perbene lo sa, per questo invece continua a fare il proprio dovere.

Testa alta e andiamo avanti.