Ambiente

Partinico, petizione su distilleria. Replica la Bertolino: “Noi super controllati”

“Le motivazioni avanzate in questa petizione sono ridicole”. Così replica Antonina Bertolino, titolare della distilleria di Partinico che torna ad essere sotto i riflettori di ambientalisti e politica. Parlamentari, associazioni ambientaliste ma anche e soprattutto semplici cittadini hanno firmato una petizione, depositata al Comune di Partinico, per chiedere maggiori controlli sull’industria. Con la vendemmia in corso, come tutti gli altri anni, l’industria di distillazione più grande d’Europa è tornata a lavorare al massimo regime innescando le solite polemiche riguardo alle sue esalazioni, agli scarichi e al trattamento delle vinacce.

“Vorrei ricordare – ha replicato la Bertolino – che in questa distilleria è stato installato dal Comune il Toc, un macchinario in grado di registrare tutti i valori degli scarichi che vengono giornalmente registrati e archiviati. Se ci fosse un solo parametro fuori norma sarebbe quindi tutto messo nero su bianco. Dovrebbero andare a cercare altrove le motivazioni dell’inquinamento di alcuni corsi d’acqua. Inoltre, come attestato da Comune e Arpa, le vinacce vanno coperte solo alla conclusione della lavorazione, in quanto è stato acclarato che non si può tecnicamente fare con le operazioni in corso”.

Nella petizione, inviata ai commissari prefettizi, si chiedono più controlli accurati: “L’industria lavora con un incessante ciclo continuo che produce, tra le altre cose, fumi nauseabondi irrespirabili, causa molto spesso di disagi a volte denunciati alle Autorità per la loro insopportabilità. Una enorme quantità di vinacce, necessarie per la lavorazione, attualmente e come ogni anno, viene ammassata all’interno della distilleria, in uno spiazzale totalmente scoperto, senza nessun tipo di protezione in caso di vento o di pioggia”.

I sottoscrittori della petizione chiedono di accertare non solo la regolarità della procedura attuata dall’azienda nello stoccaggio delle vinacce, ma soprattutto la regolarità di tutte le autorizzazioni necessarie per il funzionamento della distilleria e più specificatamente quelle relative allo scarico dei reflui nel torrente Puddastri e quello dell’emissione dei fumi in atmosfera. L’idea di dare vita a questa petizione è nata quasi per caso, attraverso i social: a farsene carico l’associazione ambientalista “San Cataldo baia della legalità” e Gaetano Costanzo, già candidato sindaco alle elezioni amministrative di Partinico del 2018.

Una battaglia che si trascina da lungo tempo tra la distilleria e le associazioni ambientaliste, con sullo sfondo il timore sulla salute dei cittadini derivanti dalle emissioni dell’industria. Nel 2013 venne sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Comune e la stessa titolare dell’azienda, Antonina Bertolino, per lo spostamento dell’industria dall’attuale sito di viale dei Platani, praticamente quasi all’interno del centro abitato, in contrada Bosco-Sant’Anna. Un provvedimento fortemente contestato per vari motivi urbanistici.