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Partinico, la storia infinita dell’illuminazione pubblica: delibera revocata, tutto da rifare

Illuminazione pubblica ai privati, tutto da rifare a Partinico. Nuovo colpo di scena nell’infinita telenovela che riguarda la vicenda dell’esternalizzazione della gestione degli impianti di illuminazione a Partinico. I commissari straordinari del Comune hanno stabilito di revocare il provvedimento che era stato varato nel dicembre scorso dall’allora commissario inviato dalla Regione in sostituzione del sindaco dimissionario, Rosario Arena, con cui si integrava la convenzione con la ditta aggiudicataria per una serie di migliorìe rispetto all’originario contratto.

In pratica si scopre oggi che quella bozza di convenzione modificata da Arena è difforme da quella che era stata invece deliberata dal consiglio comunale. “Difformità sostanziali” scrive l’ingegnere Armando Piscitello, responsabile del Settore Sviluppo del territorio del Comune. Dunque sarà tutto da rifare: la triade commissariale prefettizia ha dato ordine non solo di revocare quella delibera del predecessore ma anche agli uffici di rivedere quella bozza eliminando le parti non contemplate dall’allora consiglio comunale in carica e inserendo invece le linee guida stabilite dall’assise.

Morale della favola: bisognerà attenderà ancora un bel po’ prima di vedere assegnato questo appalto e questo accade mentre oramai da anni a Partinico, in ragione proprio di questo affidamento il Comune non investe più un solo centesimo sull’illuminazione. Situazione disastrosa che ha portato a un generale malfunzionamento del servizio un po’ in tutta la città: si conta che almeno il 30 per cento degli impianti oramai non sia più funzionante. Il contemporaneo dissesto finanziario del municipio, dichiarato nell’ottobre del 2018, ha complicato tutto ingessando di fatto ogni tipo di spesa e di investimento per l’ente locale.

Oramai da più di un anno i residenti si sono autonomamente organizzati acquistando di tasca loro le lampade in modo da permettere agli operai del Comune la sostituzione di quelle fulminate. Questo ulteriore passaggio, figlio dell’ennesimo pasticcio in salsa tutta burocratese, finirà per allungare ancora i tempi per la consegna dell’appalto. Difatti dopo che gli uffici andranno ad eliminare quelle parti della bozza di convenzione non contemplate dal consiglio, dovranno nuovamente sottoporre tutto all’esame della ditta e, sperando che non vi siano ulteriori intoppi, arrivare alla firma e alla concessione.

Sulla base dell’accordo per l’esternalizzazione dell’illuminazione pubblica, la ditta aggiudicataria (la Optima di Milano, ndc) si è impegnata a garantire servizi aggiuntivi rispetto a quanto contemplato nel contratto che venne impugnato dall’allora sindaco Maurizio De Luca perché definito “antieconomico” per l’ente: nei primi due anni di contratto effettuerà la manutenzione straordinaria che inizialmente era a carico interamente del Comune; inoltre realizzerà 900 punti luce in più e stipulerà anche un’assicurazione contro furti, incendi e atti vandalici; infine si farà anche carico della riattivazione di tutto l’impianto di videosorveglianza che solo in parte in città è stato attivato.

Si parla di un costo fissato in 15 milioni di euro per 20 anni di gestione. “Mi auguro – afferma il vicesegretario del Pd, Renzo Di Trapani – che sulla intera questione della pubblica illuminazione si riesca a fare chiarezza perchè anche su questa vicenda il comportamento dell’amministrazione De Luca è stato contraddittorio. Da un lato c’era chi, da autorevole esponente della maggioranza, chiedeva a gran voce, in Consiglio Comunale, di verificare eventuali illegittimità, dall’altro lato c’era chi, dall’interno della giunta, avviava un’interlocuzione con la ditta aggiudicataria per apportare delle modifiche migliorative. Adesso, correttamente, la gestione commissariale annulla l’atto del Commissario Arena e dà mandato agli uffici di recepire le sole modifiche che non si discostano sostanzialmente da quanto approvato dal Consiglio Comunale. Per incompetenza politica e superficialità amministrativa si sono persi anni con il solo risultato di avere lasciato il paese al buio”.