Cronaca

Terrasini, vendita illegale di cannabis light in attività commerciale: sequestro e denuncia

Figura Terrasini tra i paesi della provincia palermitana interessati dall’operazione portata avanti in questi giorni dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo nei confronti delle attività commerciali che vendono la cannabis light. Proprio in un esercizio commerciale terrasinese le fiamme gialle hanno sequestrato parte dei prodotti tra foglie, inflorescenze, oli e resine.

In tutta la provincia sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 26 Kg di sostanza stupefacente. Le sostanze sequestrate, in molti casi allocate all’interno di distributori automatici collocati sulla pubblica via e liberamente accessibili, si presentavano confezionate pronte per la vendita, con etichettatura mendace secondo quanto accertato dai finanzieri. L’attività è frutto di una mirata mappatura operata sul territorio dagli specialisti del Nucleo di Polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, coadiuvati dai colleghi del 2° Nucleo Operativo Metropolitano e della Compagnia di Partinico.

I controlli partono per la verifica della legge 242/2016 che ha dato la possibilità di coltivare cannabis sativa con bassa concentrazione di principio attivo (Thc), prevedendo tuttavia che la canapa light venga destinata solo a determinati usi (energetici, ecologici, industriali, didattici o alimentari), dietro trasformazione e lavorazione. In ogni caso, è vietata la commercializzazione al pubblico di foglie, inflorescenze, oli o resine ottenute dalla coltivazione di questa tipologia di cannabis, come espressamente ribadito dalla Corte di Cassazione a Sezione Unite, riconoscendo che tali comportamenti integrano il reato di cessione di sostanze stupefacenti.

Al riguardo, il Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della Salute ha più volte richiamato l’attenzione circa i rischi connessi al consumo della cannabis sativa, con particolare riferimento al periodo di chiusura delle attività causato dall’emergenza epidemiologica legata alla diffusione del Covid-19. A conclusione degli interventi, sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Palermo 13 soggetti per violazione dell’articolo 73 del citato dpr 309/90.