Cronaca

Partinico, omicidio Salvia. La cassazione conferma: fu “eccesso colposo di difesa”

“Eccesso colposo di difesa”: la cassazione conferma l’accusa nei confronti di Francesco Autovino, 52 anni, per il delitto del 22 giugno 2016 di Antonino Salvia che si consumò in via Cimabue a Partinico. Questo significa che l’imputato non tornerà in carcere: ha già scontato i 3 anni e 3 mesi che gli vennero inflitti in appello.

Non è stata quindi riformata la sentenza, come invece richiesto dalla Procura generale che aveva presentato ricorso al pronunciamento di secondo grado attraverso cui si era totalmente ribaltato quanto stabilito in primo grado.

Infatti Autovino in primo grado venne condannato a 22 anni con le accuse di omicidio volontario e rissa aggravata. In appello però tutto si ribaltò e all’imputato venne riconosciuto il fatto di essersi difeso, seppur commettendo un delitto. In pratica dalla ricostruzione dei fatti emerse che il 52enne era sceso in strada a difendere la madre e la sorella che erano state colpite nel corso di una rissa scoppiata con Antonino Salvia.

Francesco Autovino sferrò 5 coltellate alla vittima ma secondo i giudici perchè accorse in aiuto dei familiari che erano stati aggrediti. A processo per questo omicidio, in quanto partecipanti alla rissa, finirono anche Giuseppe Autovino, fratello di Francesco, che però nel corso del dibattimento morì, e Gianluca Rizzo, 30 anni, che ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a un anno e mezzo.