Enti locali

Carini, conto alla rovescia per assegnare 4 beni confiscati alla mafia

Quattro beni confiscati alla mafia a Carini vengono messi a disposizione della collettività per la loro fruizione. Il Comune ha pubblicato un avviso in cui si vogliono raccogliere le istanze per far utilizzare questi immobili e destinarli a finalità sociali così come era stato a suo tempo stabilito quando il ministero dell’Interno, attraverso la prefettura, consegnò al municipio questi beni. Per l’esattezza ad essere messi a bando sono un terreno con fabbricato in contrada Piraineto località Costa verde, una villa in viale delle Agavi, un magazzino con appartamento in contrada Ciachea e un appartamento in via Nazionale.

A poter partecipare per l’affidamento dei beni sono comunità, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato, comunità terapeutiche, centri di recupero tossicodipendenti, associazioni di protezione animali, cooperative, operatori di agricoltura sociale ed enti parco nazionali e regionali. La istanze al Comune dovranno essere presentate entro il 26 ottobre e già l’indomani si terrà la seduta per l’apertura delle buste.

Diversi i criteri di assegnazione degli immobili: si terrà conto soprattutto della valutazione tecnica del progetto. Quindi nell’istanza bisognerà indicare gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Si terrà conto anche del piano del progetto, quindi le attività da svolgere, le competenze necessarie che opererebbero al suo interno, la tempistica di realizzazione e le risorse umane impiegate. Ci sarà poi da indicare la sostenibilità finanziaria del progetto, e questo dovrà essere fatto attraverso una rappresentazione analitica di tutti i costi in entrata e in uscita.

Ci saranno poi dei punteggi che verranno assegnati: ne saranno dati addirittura 30 se verrà garantita una promozione e attivazione di una rete consolidata di soggetti sul territorio coinvolti nei processi di iniziative inerenti il progetto presentato, mediante la presentazione della disponibilità; 10 punti a testa, poi, in caso di esperienza o professionalità già acquisita nel campo in passato in attività svolte per conto di enti punti, e altrettanti per esperienze gestionali di altri immobili confiscati. Una commissione appositamente costituita sarà chiamata ad esprimersi sui progetti, per riconoscerne validità progettuale e tecnica. Quindi si procederà a stilare la relativa graduatoria per ogni bene che è stato messo a bando.

La formula di assegnazione da parte dell’ente locale sarà quella della concessione d’uso a titolo gratuito. Sulla base dell’elenco dei beni confiscati nella disponibilità del Comune, pubblicato sul sito istituzionale, sono in tutto 24 gli immobili che sono stati assegnati all’ente locale. Di questi già 7 risultano essere stati affidati ad associazioni per varie finalità sociali; altri sono invece destinati a finalità istituzionali, quindi per la creazione di uffici o servizi comunali; purtroppo diversi sono inutilizzabili anche perchè in condizioni precarie e necessitano di imponenti stanziamenti finanziari di cui non dispone il Comune.