Lavoro

Alcamo, sos dei commercianti in crisi. Parte campagna: “No agli acquisti on line”

“Non comprare on line. Sostieni i negozi della tua città”. E’ la campagna virtuale lanciata attraverso i social dai commercianti del centro storico di Alcamo concentrati sostanzialmente nella via principale, il corso VI Aprile. Un modo per dare un segnale alla cittadinanza di sostenere l’economia locale, e al contempo è un vero e proprio sos.

Gli esercenti stanno affondando in questo periodo di emergenza coronavirus, con cali di vendite che i circa 60 commercianti del corso hanno stimato ruotare attorno al 70 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’idea di questa campagna è partita da uno degli storici negozi alcamesi, la profumeria Perfetto, gestita di generazione in generazione e che quest’anno compie i suoi 100 anni di attività.

Ad essere stata creata una locandina abbastanza semplice nei suoi toni: sfondo bianco, scritta nera e un cuore rosso a simboleggiare di amare la propria città. Tutto attorno a fare da cornice alcuni degli oggetti tra i più diffusi nelle vendite commerciali: cosmetici, scarpe, abbigliamento, intimo, borse e gioielli. L’iniziativa è partita quasi casualmente, in seguito alla creazione di un gruppo whatsapp in cui sono inseriti gli esercenti del corso VI Aprile ed utilizzato essenzialmente per scambiare opinioni e informazioni riguardanti la categoria.

“Ci sentiamo in un vero e proprio limbo – sostengono i commercianti – perché da una parte abbiamo già approntato importanti spese per rifornirci i magazzini in vista del periodo natalizio; dall’altra però ci ritroviamo con la mannaia di un possibile totale lockdown. C’è un’incertezza che rischia di tagliarci ulteriormente le gambe al culmine di mesi pesantissimi che hanno visto calare notevolmente il nostro fatturato”.

E c’è un ulteriore limbo che è quello dei tributi dovuti al 16 novembre, termine che si avvicina per cui ci sono da onorare varie scadenze anche a livello contributivo: “Da una parte lo Stato invita tutti a spostarsi solo per gli acquisti necessari ed urgenti – evidenziano sempre gli esercenti –, dall’altra però non ci viene imposta alcuna chiusura. Lo slittamento di queste scadenze è concesso solo a quelle attività a cui è stata imposta la chiusura. Il problema è che la nostra situazione è altrettanto drammatica anche se materialmente non siamo stati costretti ad abbassare le saracinesche”.

A risaltare anche il fatto che questa iniziativa vede i commercianti procedere in solitudine, senza alcuna organizzazione di categoria a sostegno. Segno di una delusione generale e di sfiducia anche verso i loro rappresentanti che hanno sentito “distanti” in questo difficilissimo periodo di crisi. La campagna di sensibilizzazione potrebbe anche non fermarsi qui: al vaglio altre iniziative, tra queste anche la possibilità di spegnere per un giorno vetrine e insegne dei negozi. Un ulteriore segnale alla cittadinanza per far comprendere l’importanza della loro presenza.