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Partinico, ex comandante dei vigili urbani torna alla carica: ricorso in appello contro il Comune

Torna alla carica l’ex comandante della polizia municipale di Partinico, Giuseppe Russo. Ha presentato appello dopo aver perso in primo grado al tribunale del Lavoro la causa intentata contro il Comune per il riconoscimento di emolumenti superiori in riferimento al ruolo da lui svolto dal 2013 al 2017 all’interno del comando. Secondo l’ex capo dei caschi bianchi lo stipendio che l’ente locale all’epoca gli riconosceva sarebbe stato inferiore rispetto alle mansioni svolte effettivamente.

Il Comune si è costituito in giudizio incaricando lo stesso legale che portò avanti la causa in primo grado e che vide l’ente locale vincere, oltretutto con condanna alle spese legali per l’ex comandante. Secondo Russo, però, in appello ci sono i margini ancora per far valere le proprie ragioni. Per aver intentato questa causa nel 2017, Russo fu sollevato dall’incarico di comandante pro tempore della polizia municipale dall’allora sindaco Salvo Lo Biundo, essendo stato motivato il “sopravvenuto conflitto d’interesse con il Comune”.

Russo era stato nominato in via fiduciaria proprio da Lo Biundo nel 2013. Nella sostanza il conflitto d’interesse e l’oggetto del contendere in sede giudiziaria è relativo alla retribuzione che non sarebbe stata corrispondente alle effettive mansioni superiori svolte da Russo sin dalla sua nomina temporanea , ossia dal 2013. Allora, dopo le dimissioni del comandante del corpo dell’epoca Salvatore Coppolino, trasferitosi al comando di polizia municipale di Caltanissetta, a prendere il suo posto con nomina temporanea dello stesso sindaco Lo Biundo fu proprio Russo, già vicario dello stesso Coppolino.

Attorno alla nomina di Russo vi sono stati diversi esposti alla Procura e all’epoca addirittura finì sotto indagine lo stesso primo cittadino. Indagine che per l’appunto scaturì da quella nomina “fiduciaria”. Il provvedimento fece scoppiare il putiferio al punto da spingere la Cgil a presentare un esposto in Procura, alla Corte dei conti e al Consiglio dei ministri. Ma il sindacato non sarebbe stato l’unico ad avere presentato esposti sulla vicenda: tra questi anche il gruppo consiliare di “Cambiamo Partinico”.

Alla base della nomina vi sarebbe la “mancata regolarità delle procedure adottate dall’amministrazione comunale”. Infatti era stata paventata la violazione del contratto nazionale di lavoro secondo il quale si stabilisce che il comandate deve essere inquadrato nella categoria “D” mentre Russo appartiene alla categoria “C”.