Cronaca

Alcamo, nomina “irregolare”? Ex sindaco e dirigenti prosciolti: le motivazioni del Gup

Salvati dalla recente modifica della norma sull’abuso d’ufficio. Questa la motivazione che ha portato al recente proscioglimento dell’ex sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre, e degli allora segretario generale Cristofaro Ricupati,  del vice dirigente Gaspare Fundarò e dirigente Marco Cascio, e di Sebastiano Luppino, dirigente tutt’oggi in carica all’interno del municipio alcamese.

Così si è espresso il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Trapani, Samuele Corso, che ha emesso sentenza di “non luogo a procedere” per i 5 indagati che erano stati accusati proprio di abuso d’ufficio per la nomina del funzionario Giuseppe Stabile a responsabile del settore Urbanistica del Comune di Alcamo.

Per il Gup nel frattempo è intervenuto il “decreto semplificazioni”, entrato in vigore durante il primo lockdown, che in buona sostanza ha modificato proprio la sfera su cui ruota l’abuso d’ufficio: adesso si configura il reato solo se si vìola una specifica norma di legge e non se invece si va a “forzare” un regolamento interno. Dal momento che la Procura di Trapani aveva incentrato questa indagine sulla violazione del regolamento, il gup ha prosciolto tutti stabilendo quindi di non rinviare a giudizio nessuno.

“L’abolizione del reato di abuso d’ufficio – spiega il Gup – commesso con violazione di norme di regolamento determina il proscioglimento degli indagati. Pertanto deve essere pronunciata sentenza di non luogo a procedere perchè il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. Secondo la ricostruzione della Procura trapanese la nomina del funzionario sarebbe stata illegittima sulla base della violazione dell’articolo 30 comma 3 di uno specifico regolamento comunale.

All’epoca emerse nel corso dell’inchiesta che all’interno della pianta organica c’era una dipendente che avrebbe potuto ricoprire quel ruolo per cui era stato prescelto Giuseppe Stabile, privo di laurea, ed era Anna Parrino, storica dirigente comunale di Alcamo e ancora oggi in carica alla guida della Direzione 4 ai Lavori pubblici. La Procura aveva individuato in questa storia proprio nella Parrino una “vittima” di tale operazione, tanto che si parlò di “ingiusto danno” nei suoi confronti, non consentendole di ricoprire lo stesso incarico dirigenziale.

Stabile fu nominato in diversi periodi dirigente del Settore Tecnico tra il 2013 e il 2015. L’ex sindaco ha sempre sostenuto che all’epoca non avrebbero potuto dare l’incarico alla Parrino per il semplice motivo che il marito era coinvolto in un presunto caso di abusivismo edilizio. Dunque fu avanzato un problema più che altro di incompatibilità e inopportunità.