Ambiente

Alcamo, resta l’emergenza rifiuti: dall’anno prossimo si ritorna alla divisione a due zone?

Ad Alcamo persiste l’emergenza rifiuti. Strade, piazze, atri dei condomini: ovunque, dal centro storico alla periferia, si trovano micro discariche a cielo aperto che rappresentano l’attuale difficile situazione sul piano ambientale dopo la saturazione della piattaforma di Tmb della ditta D’Angelo all’incirca un mese fa. Il Comune ha ottenuto con la Trapani Servizi, la nuova discarica dove viene conferito l’indifferenziato, la possibilità di scaricare in due diverse giornate nel corso della settimana.

Il limite giornaliero resta fissato però sempre a 21 tonnellate, troppo poco se si considera che settimanalmente la produzione di indifferenziato nella cittadina alcamese è di circa 100 tonnellate. “Nonostante questa concessione delle due giornate a settimana – afferma il sindaco Domenico Surdi – restiamo sempre in emergenza. Il quantitativo non riesce ad essere smaltito per intero. Con l’ufficio si sta ragionando di procedere ad una divisione della città in due zone, come era un tempo, per la sola raccolta dell’indifferenziato. Ma resta in realtà sempre dietro l’angolo un’emergenza nell’emergenza”.

Il primo cittadino fa riferimento al fatto che la Regione ha autorizzato anche diversi comuni della provincia palermitana a scaricare alla Trapani servizi, il che significa che esiste un rischio di un’anticipata saturazione anche di questo sito. “C’è incertezza sui conferimenti – aggiunge Surdi – e questa situazione di caos non può garantire niente a nessuno. Gli stessi gestori della discarica ci hanno detto a chiare lettere che gli accordi che ci sono oggi non possono essere garantiti nel tempo. Tutto dipenderà da cosa farà la Regione e se continuerà ad autorizzare altri conferimenti nella discarica trapanese”.

L’eventualità del ritorno a due zone distinte potrebbe comunque concretizzarsi non prima del prossimo anno. Un’eventualità che si sta cominciando a prendere seriamente perché una soluzione allo smaltimento dell’indifferenziato non sembra essere dietro l’angolo.

Lo scarso numero di piattaforme in attività in Sicilia ha portato all’attuale problema; la piattaforma Tmb di D’Angelo non sarà in grado a stretto giro di posta di superare il problema che è stato evidenziato dall’assessorato regionale all’Energia. Difatti è venuta fuori l’assenza di un documento importante per ottenere l’autorizzazione all’esercizio.