Enti locali

Partinico, il prossimo consiglio comunale con due vicepresidenti? L’idea per modificare lo statuto

L’istituzione di due vicepresidenti del consiglio comunale, l’abbassamento delle sottoscrizioni dei cittadini per chiedere la trattazione di un determinato argomento all’interno dell’assise, estensione del diritto all’accesso agli atti. Sono solo alcune delle proposte di modifica dello statuto comunale che sono state depositate all’attenzione dei commissari prefettizi con i poteri di sindaci, giunta e consiglio comunale.

Un pacchetto di proposte arrivato dal locale circolo del Partito Democratico, la cui scadenza delle istanze era stata fissata a ieri a mezzogiorno. I Dem hanno posto l’accento su una recente novità introdotta proprio dai commissari che prevede la possibilità per i cittadini di proporre al consiglio comunale la trattazione di specifici provvedimenti con al previsione di un’istanza che provenga da almeno il 2% dei cittadini iscritti nelle liste elettorali, cioè circa 600 sottoscrizioni.

“Al fine agevolare il diritto di iniziativa da parte dei cittadini e, quindi, una maggiore partecipazione alla vita politica, – afferma il vice segretario del Pd, Renzo Di Trapani – è stato proposto di ridurre la sottoscrizione all’1% cioè a circa 300 sottoscrizioni”. Altra proposta di modifica riguarda più direttamente l’organizzazione del consiglio comunale, con l’istituzione di due vice presidenti, di cui uno con funzioni vicarie ed uno in rappresentanza delle forze politiche di minoranza:

“Questo – aggiunge Di Trapani – per consentire a tutte le componenti politiche di essere pienamente partecipi e rappresentativi del massimo organo consiliare”. Nessun onere aggiuntivo è previsto per il Comune, in quanto le norme in materia di enti locali non prevedono nessuna specifica indennità per il ruolo dei vicepresidenti oramai da anni.

Riguardo l’esercizio delle funzioni proprie delle commissioni consiliari permanenti e di quelle di controllo politico-amministrativo da parte dei consiglieri comunali, è proposto sempre dal Pd di estendere il diritto di accesso agli atti ed ai documenti relativi alla gestione dei servizi comunali, anche se affidati all’esterno. Lo schema di Statuto, inoltre, prevede l’affidamento diretto della gestione dei servizi pubblici locali senza rilevanza economica. Si è proposto, nel rispetto del principio delle pari opportunità per i soggetti interessati, il ricorso all’espletamento di procedure aperte con l’approvazione da parte del Consiglio comunale.

Infine un’ultima proposta riguarda più che altro la forma: i Dem hanno chiesto la modifica della dicitura “razza”, nei capitoli riguardanti la promozione di iniziative sui diritti dei bambini, in “etnia”, in quanto è stato ormai chiarito che l’umanità non è divisa in razze, appartenendo tutti gli esseri umani all’unica specie Homo sapiens. L’ultima parola spetterà ai commissari prefettizi se accogliere o meno queste proposte, nell’adozione definitiva quindi del nuovo statuto.