Cronaca

Partinico, covid hospital: “comportamento antisindacale”, Asp condannata

Il tribunale del Lavoro di Palermo ha condannato l’Asp 6 per comportamento antisindacale, accogliendo il ricorso della Fials Palermo sulla mancata contrattazione per l’applicazione del contratto ai lavoratori e che aveva negato due anni e mezzo di riconoscimenti economici, e sul mancato rispetto della sicurezza degli operatori soprattutto al covid hospital di Partinico.

Il giudice Elvira Majolino ha ordinato quindi all’azienda sanitaria provinciale di “cessare la condotta contestata e convocare la delegazione sindacale ai fini dell’avvio del negoziato”, e ciò “entro il termine di 60 giorni dalla notificazione del decreto”.

Il giudice, sulla base del ricorso presentato dall’avvocato della Fials, Francesco Russo Bavisotto, ha inoltre condannato l’Asp alla “cessazione della condotta antisindacale posta in essere e ad avviare il confronto sulle misure concernenti la salute e la sicurezza sul lavoro in relazione alla gestione delle risorse e delle strutture dell’ospedale di Partinico”, attivando “entro 30 giorni la concertazione sindacale”.

Soddisfatto il sindacato autonomo: “La decisione del tribunale – afferma la segreteria provinciale della Fials-Confsal – dimostra in maniera incontestabile il successo del sindacato nelle materie fondamentali per i lavoratori, ovvero la sicurezza del personale e gli istituti contrattuali che prevedono i benefici economici e stipendiali fino ad oggi negati dall’azienda a partire dal 2018”.

In una nota l’Asp di Palermo ha tenuto a precisare i termini del contenzioso.

DI SEGUITO LA NOTA INTEGRALE

Rigettate 9 contestazioni sollevate dalla Organizzazione sindacale Fials nei confronti della Direzione generale dell’Asp di Palermo. Il Giudice del lavoro non ha accolto, tra l’atro, le richieste su presunte discriminazioni nei confronti di due rappresentati sindacali.
In particolare, sono state rigettate le contestazioni relative: ad omessa concertazione sindacale sulla tematica della stabilizzazione del precariato; mancata concertazione sindacale in relazione alla ricognizione del personale preliminare al nuovo piano di fabbisogno aziendale di cui alla delibera 430/2019; la mancata attivazione della piattaforma sulla incentivazione personale contrattista; boicottaggio di una riunione del 30 settembre 2020; mancata convocazione incontro dell’08.10.2020 con la CGIL; attribuzione incarichi, effettuazione trasferimenti e mobilità regionale in assenza di contrattazione integrativa; mancata risposta alla richiesta di accesso agli atti ed inoltre rigettata la contestazione sulla discriminazione di un dirigente sindacale e la nullità di trasferimento di un altro dirigente sindacale.
Due le istanze accolte dal giudice: l’avvio della contrattazione collettiva (per la quale la Direzione strategica dell’Asp “aveva, già, in programma la riattivazione dei percorsi, per cui presto le Organizzazione sindacali saranno invitate a discutere nel merito delle proposte”) ed il confronto sulle misure di sicurezza dei dipendenti (“dopo la gravità dei momenti vissuti in periodo di pandemia, la Direzione attiverà tutte le necessarie interlocuzioni”).