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Partinico, Comune revoca appalto a cooperativa: “E’ inadempiente e inaffidabile”

“Inadempiente nello svolgimento del servizio di assistenza alle donne vittima di violenza” e per questo motivo viene esclusa anche da un appalto da potenziali 600 mila euro che si era inizialmente aggiudicato. La cooperativa Nido d’argento finisce nell’occhio del ciclone del Comune. Prima la revoca della gestione di un bene confiscato e poco dopo arriva anche l’ulteriore revoca dell’appalto che si era aggiudicato per il servizio di autonomia, comunicazione e trasporto disabili per l’anno scolastico 2020/2021 per un totale di 658 mila euro.

La decisione di annullare l’affidamento della gara è stata presa dagli uffici dei Servizi sociali. Intanto i vertici della stessa cooperativa respingono le accuse al mittente e preannunciano due distinti ricorsi, sia per il bene che per la gara revocati. La revoca del bene è quella dell’immobile di via Mancuso, un tempo di proprietà della famiglia mafiosa dei Vitale, che nel 2017 fu assegnato dal Comune proprio alla cooperativa partinicese per farne un centro antiviolenza per donne maltrattate.

Qui avrebbero dovuto essere accolte ed assistite donne vittime di abusi e maltrattamenti sulla base di un progetto che prese le mosse sin dal 2013, grazie ad un bando regionale per cui l’allora amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvo Lo Biundo aveva presentato istanza di partecipazione. Un servizio che però non partì del tutto e che ha portato il 13 ottobre scorso alla decisione del Comune di “risolvere per grave inadempimento” il rapporto contrattuale con la cooperativa Nido d’argento.

“Tale inadempimento – scrive la responsabile del Settore Servizi sociali del Comune, Nadia Vitale – assume le caratteristiche della particolare gravità in quanto il totale mancato svolgimento del servizio, imputabile esclusivamente a grave negligenza dell’operatore economico, ha impedito I’erogazione di un servizio socio-assistenziale di primaria importanza”.

Secondo quanto sostiene sempre l’ufficio tale provvedimento di inadempienza è avvenuto recentemente e questo è motivo che fa venir meno il requisito dell’affidabilità e dell’integrità. Sulla base di questi presupposti è stato stabilito di revocare anche l’appalto destinato ai servizi dei disabili alla Nido d’argento e di procedere a nuova assegnazione.

La cooperativa Nido d’argento preannuncia due distinti ricorsi riguardo ad entrambe le revoche ritenute illegittime: “L’immobile confiscato che è stato consegnato – si legge nella memoria legale della cooperativa – era privo dell’iscrizione all’albo regionale, per cui non poteva essere avviato il servizio. Inoltre non vi è stato alcun illecito professionale, per cui è ingiustificata anche la revoca dell’appalto”.