Lavori pubblici

Alcamo, Ccr verso la normalità dopo il dissequestro: al via lavori dopo la prescrizioni del tribunale

Prove tecniche di ritorno alla normalità per il centro comunale di raccolta di contrada Vallone Monaco ad Alcamo. In questi giorni gli uffici della Direzione 1 Ambiente hanno dato l’autorizzazione alla ditta che gestisce in città il servizio di raccolta della spazzatura di procedere alla rimozione dei rifiuti che sono stati stoccati in passato irregolarmente all’interno dell’area.

In pratica si da seguito alle prescrizioni del tribunale di Palermo che lo scorso 22 ottobre ha disposto il dissequestro di un capannone del Ccr seppur dietro ad una serie di interventi ritenuti necessari. In particolare si dovranno rimuovere e smaltire i rifiuti Raee, vale a dire le apparecchiature elettriche ed elettroniche in disuso che si trovano per l’appunto all’interno del capannone oggetto di procedimento giudiziario.

Il capannone fu sequestrato oltre un anno fa su disposizione dei carabinieri del corpo forestale che verificarono come questi apparecchi fossero stati direttamente poggiati per terra, senza alcuna guaina di protezione come invece avrebbe dovuto avvenire a regola d’arte. Questo per evitare infiltrazioni nel terreno, o comunque dispersione, di eventuali liquidi contenuti all’interno delle apparecchiature stesse.

In tal senso gli uffici si sono messi al lavoro dopo l’ordinanza del tribunale di dissequestro ed hanno proceduto anzitutto ad un “verbale di concordamento” sottoscritto il 23 novembre scorso stipulato tra la direzione 1 e la ditta Ati Fl Mirto srl- Camedil Costruzioni srl con la quale si sono stati stabiliti i prezzi unitari per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti presenti nel capannone di contrada Vallone Monaco.

Per questa operazione di smaltimento si stima un costo di 15 mila euro, al netto dell’iva del 10 per cento. Da qui il Comune ha disposto l’autorizzazione a questa rimozione: “E’ ravvisata la necessità – si legge nella determina della dirigente Dorotea Martino – di dovere procedere al servizio aggiuntivo, di rimozione e smaltimento dei Rifiuti raee presenti nel capannone al fine di provvedere alle prescrizione previste nell’ordinanza del tribunale di Palermo”.

A causa di questo sequestro il Ccr ha potuto operare in questo periodo a regime ridotto, tanto che non si sono più potuti conferire al suo interno i rifiuti Raee. Fu un periodo difficile, quello immediatamente successivo al sequestro, in quanto il servizio di smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici fu inizialmente bloccato in attesa di trovare una soluzione alternativa. Ovviamente è stata trovata un’altra piattaforma a Capaci, alle porte di Palermo, ma questo ha inevitabilmente allungato i tempi di risposta alle richieste dei cittadini.