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Partinico, distilleria Bertolino al Tar contro prescrizioni allo scarico: “Vogliono farci chiudere”

Dopo 8 lunghi anni di continue proroghe arrivano le nuove autorizzazioni allo scarico per la distilleria Bertolino di Partinico. Ma all’orizzonte si staglia l’ennesimo braccio di ferro tra l’industria insalubre di prima classe e i vari enti preposti al rilascio di questa autorizzazione che è stata emanata con una serie di prescrizioni. E proprio su alcune di queste si intravede l’ennesimo scontro, con la titolare della distilleria, Antonina Bertolino, ad aver presentato ricorso al Tar di Palermo per chiederne l’annullamento.

Si parla di alcuni parametri di scarico dei reflui e delle lavorazioni dei prodotti entro i quali l’azienda è tenuta a rientrare: “Sono impossibili da rispettare – afferma Antonina Bertolino – oltre che illegittimi perchè non rispettano la normativa in materia. Ci sono alcuni elementi nella natura del prodotto vino che non possono essere ridotti o eliminati”.

Recentemente il Comune di Partinico ha adottato le nuove autorizzazioni sulla base anche del pronunciamento della direzione Ambiente dell’ex Provincia regionale di Palermo che, per l’appunto, ha introdotto una serie di nuove e più stringenti limitazioni. Tra questi figura in primo piano l’obbligo per la distilleria di dotarsi a breve di un piano di monitoraggio degli odori che preveda la rilevazione delle emissioni odorigene e diffuse della feccia e vinaccia, sia della qualità dell’aria. Introdotte poi altre misure stringenti per caldaie, forni di essiccazione e altri vari impianti, oltre che delle ben precise tabelle per valori massimi di determinanti elementi chimici e non, sistemi di campionamento e di abbattimento di essiccazioni.

Tutto contenuto nell’Aua appena concessa, l’autorizzazione unica ambientale che racchiude tutta una serie di parametri collegati all’attività della discussa industria: lo scarico ai reflui, l’emissione in atmosfera e le emissioni acustiche, la cui validità sarà di 15 anni. Dopo che lo scorso anno si pronunciarono favorevolmente gli uffici dell’area 2 del dipartimento regionale dell’Ambiente, adesso è arrivato anche il “lasciapassare” dell’ex Provincia e del Comune, gli altri due enti competenti per il rilascio di questo documento.

Autorizzazione che però è subordinata al rispetto di queste prescrizioni: “Già noi siamo sottoposti a una tabella di scarico molto rigorosa – precisa la Bertolino -. Alle imposizioni determinate dalla legge con queste prescrizioni ne sono state aggiunte delle altre e questo non è ammissibile. Rispettiamo tutte le norme e siamo visti sempre come unico capro espiatorio per le condizioni pessime del torrente Nocella dove non scarichiamo solo noi ma anche altre aziende e i depuratori dei Comuni del comprensorio. La verità è che si vuole ulteriormente penalizzare questa distilleria, c’è la volontà di farla chiudere e di buttare in mezzo la strada decine e decine di lavoratori”.

L’Aua è stata rilasciata per l’attività di “produzione alcol etilico, tartato di calcio, vinaccioli e fertilizzanti”. Per la prima volta la distilleria partinicese è stata sottoposta a questa procedura, dal momento che prima era sotto regime di un altro procedimento, l’Aia (autorizzazione integrata ambientale), decisamente meno restrittiva rispetto a questa.