Cronaca

Partinico, processo Maniaci: difesa ottiene rinvio, requisitoria e sentenza il 9 febbraio

Rinviata al prossimo 9 febbraio la requisitoria della difesa e la contestuale sentenza per il processo a carico di Pino Maniaci, titolare dell’emittente televisiva Telejato di Partinico. Uno degli avvocati di Maniaci, Bartolomeo Parrino, questa mattina ha avanzato richiesta di rinvio per “esigenze” legate ai legali della difesa.

Il giudice ha quindi ammesso questa richiesta e ha rinviato al 9 febbraio, sospendendo i termini di prescrizione. Maniaci, 65 anni, è sotto processo dal 2016, imputato con l’accusa di estorsioni ad amministratori pubblici e diffamazioni a giornalisti, politici e vari altri personaggi del territorio partinicese.

Il factotum dell’emittente rischia 11 anni e mezzo di carcere: questa la richiesta che è stata avanzata nella precedente udienza dal pubblico ministero Amelia Luise. La pm ha insistito sulla tesi che Maniaci utilizzava la sua emittente per mettere con le spalle al muro gli amministratori, inducendoli poi a pagare come è venuto fuori dai vari episodi che sono stati ricostruiti dagli inquirenti anche attraverso l’ausilio di cimici ed intercettazioni telefoniche.

Il tutto nel quadro di una pressione che poi, attraverso le cosiddette interviste “riparatorie”, veniva alleggerita con le repliche concesse con l’intento, secondo l’accusa, di riscuotere poi pagamenti in denaro. In questo processo si inserisce l’amante di Maniaci, ritenuta anch’essa una figura chiave nell’ambito delle presunte estorsioni. Sarebbe infatti stata lei la potenziale arma dei ricatto in particolare per l’allora sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo.

Ed effettivamente la donna fece un servizio civico che non avrebbe dovuto o potuto fare: si parla di alterazioni di graduatorie da parte degli uffici comunali riservate ai più bisognosi. Addirittura, come confermato dallo stesso Lo Biundo, venne assunta in nero per effettuare le pulizie nella stanza del sindaco al municipio.