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Partinico, ministero autorizza prosecuzione di centri accoglienza per extracomunitari

Il ministero dell’Interno autorizza il Comune di Partinico a mantenere i propri centri di seconda accoglienza per gli extracomunitari. E’ stata accordata la prosecuzione del servizio sino al giugno del 2023 per un costo, su base biennale, che supera i 5 milioni e mezzo di euro. In questo modo in città continueranno a restare in piedi i centri già attivati che hanno come obiettivo l’accoglienza e l’integrazione.

Si tratta in totale di 114 stranieri, di cui 60 adulti e 54 minori “non accompagnati” tutti di sesso maschile. Il Comune di Partinico appartiene alla rete strutturale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati Sprar. In particolare per quanto concerne gli adulti il progetto prevede l’accoglienza e la realizzazione di percorsi di autonomia ed integrazione socio-lavorativa di soggetti che hanno richiesto protezione internazionale, distribuiti in idonee strutture di accoglienza.

Con i fondi messi a bando, il Comune punta all’articolazione e migliore qualificazione dei servizi minimi garantiti per l’orientamento, l’accompagnamento e l’accesso integrato ai servizi del contesto territoriale, con particolare rilevanza a quelli sociali, scolastici e linguistico-culturali; ma anche lavorativi, formativi e di qualificazione professionali, abitativi, legali e sanitari. Tutti servizi di accoglienza integrata che sono contemplati dal sistema di protezione per titolari di protezione internazionale (ieri denominati Sprar, ed oggi Siproimi, ndc).

Nello specifico l’accoglienza integrata deve prevedere i seguenti servizi minimi garantiti e obbligatori: accoglienza materiale; mediazione linguistico-culturale; orientamento e accesso ai servizi del territorio; insegnamento della lingua italiana e istruzione degli adulti secondo gli obblighi di legge; formazione e riqualificazione professionale; orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, sociale e legale; e infine la tutela psico-socio-sanitaria.

L’ente attuatore che si aggiudicherà l’appalto deve garantire la cura e il mantenimento di rapporti istituzionali, quindi la relazione con prefettura, servizio centrale e vari altri enti partner. Sempre l’ente gestore avrà l’obbligo di garantire il vitto e soddisfare le richieste e le particolari necessità in modo da rispettare le tradizioni culturali e religiose delle persone accolte, fornire vestiario, biancheria per la casa, prodotti per l’igiene personale in quantità sufficiente, rispettando le esigenze individuali, erogare il pocket money e fornire il materiale scolastico adeguato alla formazione professionale volta all’inserimento lavorativo del soggetto.

L’integrazione consisterà nel supportare il soggetto affinchè anzitutto venga iscritto all’anagrafe del Comune; inoltre si dovranno orientare i beneficiari alla conoscenza del territorio, facilitandoli nell’accesso e nella fruibilità dei servizi erogati, ed in particolare introducendoli nell’accesso delle attività connesse del diritto alla salute. Una integrazione a tutti gli effetti in modo da diventare futuri cittadini residenti nel territorio italiano in pianta stabile e con le necessarie conoscenze. Il bando per l’affidamento della gestione scadrà il prossimo 27 gennaio.