Enti locali

Partinico, il Comune bussa a quattrini alla propria tesoreria: 11 milioni di anticipazioni

Quasi 11 milioni di liquidità immediata per le casse del Comune di Partinico. Sono soldi che sono stati chiesti alla banca Intesa San Paolo che svolge il servizio di tesoreria per conto del municipio: un’iniezione immediata di fondi che servirà a garantire il pagamento di tutte le spese necessarie per l’ente locale, in dissesto finanziario dal 2018 e in perenne difficoltà sul piano proprio della costante mancanza di liquidità.

Ad attivare questa modalità sono stati commissari prefettizi, con funzioni si indaco, giunta e consiglio comunale, sulla scorta di possibili necessità che si andranno a presentare nel corso di questo 2021 appena iniziato. Da considerare che oramai da tempo l’ente locale partinicese fa ricorso a questo istituto dell’anticipazione di tesoreria, che ovviamente indebita il Comune che queste somme le dovrà restituire con i relativi interessi. Ma è uno strumento allo stesso tempo che si è rivelato necessario per poter far fronte alle spese per il funzionamento della macchina burocratica.

Di questo ne sono consapevoli gli stessi commissari: “Per assicurare la liquidità finanziaria necessaria a garantire il pagamento delle retribuzioni al personale dipendente, l’assolvimento delle spese obbligatorie e degli impegni assunti nei confronti dei creditori, – scrivono nella delibera approvata – può rivelarsi necessario ricorrere all’anticipazione di tesoreria”.

La possibilità che viene data agli enti locali, e che Partinico ha preso al volo, è quella di chiedere anticipazioni pari a 5/12 dei primi tre titoli dell’ultimo rendiconto approvato, quindi quello del 2019, e che consistono nelle entrate tributarie, quelle derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato e le entrate extra-tributarie. Capitoli che messi insieme a Partinico ammontano a 26,1 milioni di euro.

Questa anticipazione viene giustificata con l’esistenza di un decreto legislativo del 2002 che impone, sulla base di una direttiva della Comunità Europea del 2000, “comportamenti e iniziative per velocizzare il sistema dei pagamenti relativo alle forniture di beni e servizi, pena l’aggravio di oneri per la finanza pubblica”. “Si vincola irrevocabilmente – viene precisato nella delibera – a favore della banca Intesa tutte le entrate del Comune, il tutto fino alla concorrenza della somma anticipata e relativi maturandi interessi e accessori”.

Dunque l’istituto di credito nel corso di quest’anno tratterrà gli incassi dell’ente locale sino a che non arriverà ad incassare la cifra prestata. Una situazione davvero controversa perchè se da una parte le norma in materia danno queste possibilità agli enti locali, dall’altra la Corte dei conti ha continuato a bacchettare proprio il Comune di Partinico per questo frequente ricorso alle anticipazioni che “pone l’ente a forti esposizioni debitorie”.

In passato quando si è fatto ricorso alle anticipazioni le motivazioni sono state molteplici: non solo quella di dover pagare in tempo i propri fornitori come da direttiva della Comunità Europea, ma anche per la lentezza con la quale gli enti provvedono alle erogazioni delle somme dovute (Stato, Regione, etc.., ndc), creando notevoli difficoltà di cassa.