Cronaca

Terrasini, inseguito da randagi si schiantò e morì: maxi risarcimento ai figli

Si schiantò col motorino contro un enorme vaso in cemento per sfuggire a un branco di cani randagi. Dopo un mese e mezzo di agonia all’ospedale morì: ai tre figli il tribunale anche in appello riconosce un maxi risarcimento di oltre 700 mila euro. In sede civile confermata in toto la sentenza emessa in primo grado per questo tragico incidente stradale avvenuto 8 anni fa a Terrasini.

Vittima l’81enne Andrea Napoli che perse la vita in seguito alle gravi ferite riportate da quella caduta. In appello il giudice ha riconosciuto un indennizzo, in quanto risarcimento morale, ai tre figli dell’anziano. Non ha retto la tesi del Comune di Terrasini, che aveva proposto appello alla sentenza di primo grado. L’ente locale si difese ponendo in evidenza la presunta imperizia della vittima per quanto accaduto rispetto all’incidente e alla evidente visibilità del vaso in cemento in cui andò ad impattare. L’episodio avvenne il 4 settembre del 2013 sul lungomare “Peppino Impastato” di Terrasini.

Andrea Napoli era in sella al suo motociclo quando improvvisamente, all’altezza dello storico Palazzo d’Aumale, si è imbattuto in un branco di cani randagi. In cinque o sei si misero ad abbaiare e cominciarono a rincorrere l’81enne che impaurito, per provare a sfuggire alla minaccia del branco, finì per perdere il controllo della sua due ruote concludendo la corsa contro l’imponente vaso in cemento che all’epoca fungeva da spartitraffico.

In pratica questi arredi erano stati posizionati dal Comune per separare la carreggiata in due nel periodo estivo, in modo da consentire il deflusso del traffico veicolare e quello pedonale in due diverse corsie. Andrea Napoli a causa delle gravissime lesioni fu ricoverato in un ospedale del messinese in prognosi riservata da cui non uscì più: il suo cuore cessò di battere il successivo 15 novembre.

La famiglia chiese un risarcimento per quanto accaduto, convinta che questa morte si sarebbe potuta evitare se ci fosse stato un lavoro di repressione da parte del Comune del randagismo e se non si fossero usati quegli enormi e pericolosi vasi al centro della carreggiata. Queste le due motivazioni che ha portato avanti anche in appello il legale della famiglia Napoli, Lorenzo Giamporcaro, che ha visto sposata la sua linea dal giudice.

In totale è stata riconosciuta come indennità di risarcimento la cifra di 720 mila euro, di cui il 50 per cento era già stata liquidata nel 2018 in seguito ad un riconoscimento di debito fuori bilancio da parte del consiglio comunale. Il ricorso in appello da parte del Comune fruttò infatti il congelamento dell’altra parte dell’indennizzo riconosciuto che però adesso dovrà essere pagato in quanto confermato anche in questo secondo grado di giudizio.

“Il denaro non potrà più restituire il signor Napoli ai suoi affetti – afferma l’avvocato Giamporcaro – ma comunque rende giustizia rispetto a quanto accadde 8 anni fa. Per questo esprimo la mia soddisfazione per il pronunciamento in appello del giudice”.