Cronaca

Terrasini, naufragio “Nuova Iside”. I legali di uno degli arrestati: “Un equivoco processuale”

All’indomani degli arresti per il naufragio dell’imbarcazione “Nuova Iside” della marineria di Terrasini, arrivano le prime reazioni. I legali di uno degli indagati, Raffaele Brullo, armatore della petroliera Vulcanello che si ipotizza abbia affondato il natante terrasinese provocando la morte dei tre marinari al suo interno, fanno sentire la loro voce attraverso una nota ufficiale:

“In merito ai provvedimenti disposti dalla Procura di Palermo nei confronti del dottor Brullo Raffaele nella loro indagine sulla scomparsa del peschereccio Nuova Iside, affondato a largo di San Vito Lo Capo il 12 maggio del 2020, – evidenziano gli avvocati Filippo Dinacci e Giovanni Di Benedetto – di evidenzia che dalla semplice lettura dell’ordinanza di custodia cautelare emerge come non sia addebitata al loro assistito alcuna condotta concreta dallo stesso posta in essere e che, pertanto, si è in presenza di un equivoco processuale che ci auguriamo la stessa magistratura chiarirà quanto prima”.

Brullo, 76 anni, è finito ai domiciliari con le accuse di frode processuale e favoreggiamento personale. Secondo gli inquirenti avrebbe aiutato l’equipaggio autorizzando la sovrapitturazione della “Vulcanello” poco dopo la collisione con la “Nuova Iside”, con l’intenzione evidentemente di nascondere le possibili prove dello scontro.

Secondo quanto riporta l’ordinanza della misura cautelare, Brullo “ha manifestato una spiccata propensione a delinquere volta a mascherare lo stato dei luoghi e a frapporre ostacoli alle investigazioni al fine di proteggere i membri dell’equipaggio nonché gli interessi economici della società da lui amministrata a fronte delle possibili rivendicazioni di carattere risarcitorio derivante dai gravi fattori occorsi”.