Cronaca

Alcamo, voto di scambio: in appello confermata la condanna per ex consigliere Nicolosi

E’ stata confermata dalla corte d’appello la condanna ad un anno e 6 mesi per l’ex consigliere comunale di Alcamo Antonio Nicolosi con l’accusa di voto scambio. Secondo i giudici di secondo grado l’esponente politico, all’epoca militante dell’Italia dei valori, avrebbe donato vari pacchi di alimenti a persone bisognose per ottenere in cambio il voto alle amministrative del 2012.

Confermate anche le condanne per il risarcimento alle parti civili costituite, all’incirca un centinaio, per un ammontare di 100 euro ciascuno, e 10 mila euro per l’allora candidato sindaco Niclo Solina, che per 39 voti al ballottaggio perse il confronto con Sebastiano Bonventre, quest’ultimo appoggiato proprio da Nicolosi all’epoca delle amministrative.

La pena della detenzione è subordinata all’eventuale pagamento di tutte le parti civili. Questo è il rito ordinario e Nicolosi è rimasto l’unico imputato in quanto in primo grado uscì di scena Giuseppe Milana in quanto assolto da ogni accusa. Sono stati due i tronconi processuali che si sono sviluppati attorno al caso del presunto voto di scambio alle elezioni del 2012 e quasi tutti gli altri imputati, tra cui l’ex senatore Nino Papania, sono stati assolti.

Il legale di Nicolosi, Vito Di Graziano, preannuncia ricorso in cassazione: “Aspettiamo anzitutto le motivazioni – afferma il legale – ma faremo ricorso. Un processo assurdo per come si è sviluppato l’iter giudiziario. Anzitutto le intercettazioni non potrebbero essere utilizzate perché non ci sono i presupposti sul piano giuridico. In secondo luogo è stato assodato che il mio assistito sapeva di essere intercettato già diversi mesi prima delle elezioni. Sarebbe stato assurdo che avesse commesso reati sapendo di essere ascoltato”.