Appuntamenti

Partinico, si parla di violenza sulle donne: studenti a confronto con le forze dell’ordine

Comune e scuole di Partinico insieme per celebrare l’8 marzo, ricorrenza della festa delle donne. Alle ore 12 è stato programmato un incontro in modalità webinar con gli studenti degli istituti d’istruzione superiore dedicato ad un tema di grande attualità ed interesse: il fenomeno della violenza sulle donne, vittime ancora oggi nella nostra società di comportamenti discriminatori e violenti, anche e soprattutto nell’ambito della famiglia e della relazione di coppia, in cui un rapporto malato di amore inteso come esercizio di potere e di possesso sfocia, come le notizie di cronaca rimandano molte volte, in efferati delitti, quali quelli che sono stati recentemente commessi anche in questo territorio.

L’iniziativa formativa è stata organizzata con la collaborazione della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Palermo, della questura, del comando provinciale dei carabinieri e dell’ufficio scolastico provinciale e vedrà la partecipazione del sostituto procuratore Claudia Caramanna, del dirigente del commissariato locale di polizia Carlo Nicotri, del maresciallo ordinario Alessia Neve della “Rete antiviolenza carabinieri.

Nei loro interventi condivideranno con i ragazzi il frutto della propria esperienza professionale sul tema, declinando gli aspetti giuridici e le strategie di prevenzione relative alla violenza di genere. A partecipare gli istituti “Corbino, “Dalla Chiesa”, “Danilo Dolci” e “Santi Savarino”.

I ragazzi delle scuole forniranno un proprio contributo,  traducendo le proprie riflessioni in prosa o disegni che  sono stati poi utilizzati per il progetto grafico della locandina relativa all’evento, che richiama con efficace cifra simbolica il dolore della donna vittima di atti di violenza. Ad essere rappresentati egoistici sentimenti di possesso e stereotipati modelli socio-culturali, ma anche la voglia ed il coraggio di reagire con la forza che contraddistingue la donna stessa, spesso relegata in ruoli penalizzanti, sottesi al mantenimento di modelli sociali di debolezza ed invece capace di autodeterminarsi con fierezza e dignità.