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Partinico, i dubbi sull’intitolazione del municipio all’ex sindaca Cannizzo: prime osservazioni

Intitolare il municipio all’ex indimenticato sindaco antimafia di Partinico Gigia Cannizzo, morta nei giorni scorsi all’età di 90 anni. La proposta, già deliberata dalla commissione straordinaria del Comune che attende risposta dalla prefettura per il via libera, finisce per innescare più di un dubbio.

Ed a sollevarli è l’ex presidente della I commissione consiliare ai regolamenti, oggi vicesegretario del Pd Renzo Di Trapani, che frena su questa ipotesi e parla di “scelta inusuale”. Segno probabile anche di “scorie” politiche del passato, dal momento che alcuni del suo attuale gruppo politico fecero parte di quel Ppi, partito popolare italiano, che ne determinò nel 1999 la sfiducia e la caduta del governo Cannizzo con ben due anni di anticipo. Sotto questo aspetto, però, Di Trapani allontana i veleni e i sospetti: “Le vicende politiche del passato non c’entrano nulla con la mie perplessità legate all’intitolazione del municipio all’ex sindaco Gigia Cannizzo”.

Ad essere presentate al protocollo del Comune, all’indirizzo della commissione straordinaria stessa, una serie di “osservazioni”. Nel contempo si sollecita un confronto su una scelta così importante o quantomeno la necessità di adottare un regolamento, di cui esiste già una bozza, che permetta l’istituzione di un’apposita commissione composta da persone competenti che abbia il compito di indirizzare le scelte sulle intitolazioni di edifici, vie e piazze. Un argomento comunque delicato, tanto che Di Trapani premette che l’iniziativa di ricordare la figura di Gigia Cannizzo è lodevole e condivisibile, ma poi arriva la frenata:

“Non entro nel merito dell’inusualità della scelta dell’intitolazione alla memoria del palazzo municipale, ma sarebbe auspicabile una maggiore riflessione ed una condivisione con la comunità partinicese”. Il vice dei Dem evidenzia che quando era in carica da presidente della I commissione era stata varata una bozza di regolamento per la denominazione di aree, edifici e locali pubblici che però non ebbe mai seguito per una serie di conflitti interni all’organismo e per il prematuro tramonto della legislatura per via dello scioglimento per infiltrazioni mafiose.

“Sino ad oggi si è proceduto in tema di intitolazioni – precisa Renzo Di Trapani – senza una precisa programmazione che, per la storia dei tanti illustri protagonisti della nostra città meritevoli di essere ricordati, si rende necessaria”. “Verrà avanzata richiesta alla prefettura di Palermo – scrivono le commissarie – per l’acquisizione del prescritto parere preventivo”. La Cannizzo è stata apprezzata per il suo fermo carattere e la sua lotta alla mafia.

Intanto c’è chi invece apprezza questa decisione dell’intitolazione del municipio: “Si ringrazia la Commissione Straordinaria – scrive in una nota l’associazione culturale Inikon – per aver interpretato, con tale scelta, i profondi sentimenti di riconoscenza e di gratitudine che la cittadinanza ha rivolto alla professoressa Cannizzo esprimendo parere favorevole alla nostra proposta di intitolazione”.