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Alcamo, fa discutere il distributore di cannabis legalizzata ad un passo da scuole e parchi

Tra merendine, snack vari e bevande spunta anche la cannabis light. Tutto facilmente reperibile, oltretutto ad un tiro di schioppo da diversi istituti scolastici nel cuore del centro storico. Accade ad Alcamo dove qualche genitore, accortosi quasi per caso dell’esistenza di questi prodotti, storce il muso quantomeno per l’inopportunità.

Nulla di illecito, sia ben chiaro: quel distributore automatico h24 che si trova in corso San Francesco di Paola, ha tutte le licenze in regola al Comune. Inoltre la macchinetta ha tutti i crismi della regolarità anche nel suo funzionamento: per prendere certi prodotti, tra cui per l’appunto la marijuana legalizzata in commercio, serve l’introduzione della tessera sanitaria.

Ciò vuol dire che un minore non potrebbe (il condizionale è d’obbligo in questi casi) aver accesso in alcun modo a questo tipo di merce. Il problema è per l’appunto di opportunità. Risulta quantomeno “stonato” il fatto che la cannabis light sia proprio lì, ad un passo dai bambini in una zona frequentata da giovanissimi anche per la presenza di due aree giochi pubbliche. Insomma, un distributore forse eccessivamente sotto gli occhi dei giovanissimi e che potrebbe apparire come una tentazione a trasgredire.

Anche se sino ad ora le lamentele non sono arrivate per le vie ufficiali, ma solo in ordine sparso e nulla per iscritto, il malcontento tra papà e mamme comincia a farsi sempre più sentire. Il distributore si trova a una manciata di metri da ben tre plessi: l’asilo nido “Salgari”, la materna “Froebel” e l’elementare e materna “San Giovanni Bosco”. C’è chi invoca l’intervento del sindaco che però, come tiene a precisare lui stesso, ha ben poco da fare almeno sul piano del rispetto delle norme:

“Mi sono messo in contatto con gli uffici – afferma il primo cittadino, Domenico Surdi – e non sono rilevate norme che vietano questa vendita. La garanzia che non possa essere venduta a minori peraltro è data dal fatto che bisogna inserire la tessera sanitaria. Sotto il profilo dei luoghi sensibili non c’è alcuna norma nazionale o regionale che introduca dei divieti o dei limiti. Comunque, ho intenzione di approfondire questa storia per capire anche meglio”.

La vicenda in altre grandi città italiane è stata già sollevata nel recente passato. Tanto che in realtà qualcosa esiste sul piano meramente formale, che però non rappresenta alcun obbligo. Infatti c’è una direttiva del Capo di Gabinetto del ministero dell’Interno del 9 maggio 2019, in cui si parla proprio di porre attenzione ai luoghi sensibili, individuati in scuole o luoghi di aggregazione per i giovanissimi.