Enti locali

Partinico e Borgetto, coronavirus galoppa. I Comuni chiudono le scuole da domani

E’ sempre più preoccupante la situazione sanitaria a Partinico e Borgetto sul fronte dei contagi al coronavirus. Sono saliti a ben 278 gli infetti a Partinico, a 70 invece nella vicina Borgetto. Proprio sulla base di questi dati i commissari del Comune partinicese e il sindaco del paese borgettano, Luigi Garofalo, hanno deciso di tenere chiuse le scuole sino alla fine di questa settimana.

Infatti domani, mercoledì 7 aprile, i vari istituti avrebbero dovuto riaprire sulla scorta di un Dpcm della presidenza del Consiglio dei ministri che di fatto invaliderebbe ogni ordinanza regionale che dispone la chiusura delle scuole. Dunque anche l’ordinanza del presidente della Regione dei giorni scorsi, con cui si istituivano le zone rosse a Partinico e Borgetto e che stabiliva questa chiusura, non avrebbe potuto avere applicazione.

Ed è per questo che i due Comuni, basandosi sull’emergenza epidemiologica in atto, hanno determinato di emettere delle ordinanze che dispongono le chiusure di tutti in plessi scolastici. Domani quindi i cancelli di tutte le scuole resteranno chiusi sino a venerdì 9 aprile, ultimo giorno scolastico della settimana. A fine settimana si andrà a verificare l’incidenza del contagio e se i numeri resteranno così alti allora si prolungherà ulteriormente l’ordinanza.

Nelle ordinanze dei due Comuni si è fatto leva su una deroga prevista proprio dal Dpcm: “E’ consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus Sars-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie”. Sindaco e commissari hanno evidenziato che in seguito ad un confronto avuto con le autorità sanitarie locali si è deciso per la chiusura delle scuole per evitare il propagarsi dell’infezione dal momento che “la riapertura degli istituti provocherebbe possibili assembramenti all’entrata e all’uscita e comunque aumenterebbe le occasioni di contagio tra la popolazione scolastica e non.