Cronaca

Trappeto, violenza sessuale su bimba di 9 anni: un assolto e una pena ridotta

Una condanna ridotta e un’assoluzione. La terza sezione della corte d’appello di Palermo, presieduta da Antonio Napoli, ha riformato la sentenza di primo grado al processo sugli abusi subiti da una bambina di Trappeto di appena 9 anni. Salvatore Caruso, 66 anni, si è visto ridurre la condanna da 8 anni e mezzo a 6 anni mentre l’altro imputato, Antonino Di Gaetano, 80 anni, è stato assolto dopo che in primo grado aveva avuto inflitti 8 anni e mezzo.

Per quest’ultimo l’assoluzione è con formula piena, quindi perché il fatto non sussiste; attese tra 90 giorni le motivazioni. Un processo che scaturì da una vicenda scabrosa e che sollevò l’indignazione di due comunità limitrofe, quello di Balestrate e Trappeto dove sarebbero avvenuti i presunti incontri a luci rosse, travolte da questa vicenda che per l’appunto vide come vittima una ragazzina di una famiglia trappetese in un contesto altamente degradato sul piano sociale e culturale.

Questo secondo grado di giudizio è stato contraddistinto anzitutto dal fatto che la vittima degli abusi è stata nuovamente sottoposta a consulenza psicologica, così come aveva richiesto la difesa dei due imputati, gli avvocati Pino Muscolino e Cinzia Pecoraro che rispettivamente assistevano Caruso e Di Giovanni. Una nuova perizia effettuata sulla base delle contestazioni avanzate dai due legali che sostennero il mancato rispetto, nel corso delle indagini e del processo di primo grado, della cosiddetta “Carta di Noto”.

Si tratta di alcune linee guida dettate per la trattazione dei casi di abusi su minori. «Nel momento in cui la bambina è stata risentita – afferma l’avvocato Muscolino -, sia nella comunità in cui si trova adesso che in aula, ha detto testualmente che il mio assistito non l’ha mai toccata, sostenendo di aver provato qualche approccio ma di essere stato respinto. Una versione che quindi è cambiata, adesso attendiamo quali saranno le motivazioni del giudice. Di certo è stata fatta giustizia perché sin dal primo momento ho sostenuto che Antonino Di Gaetano non c’entrava nulla con questa brutta storia».

I due imputati furono arrestati nel 2017 perché sospettati di aver avuto approcci sessuali con la minorenne, con il consenso dei genitori della bimba che già sono stati condannati in abbreviato: 8 anni e 8 mesi al padre e 6 anni e 8 mesi alla madre. Sulla base di una prima ricostruzione dei fatti Caruso e Di Gaetano furono accusati di aver pagato tra 5 e 30 euro per avere rapporti sessuali con la piccola.