Cronaca

Partinico, spaccio di cocaina: ai vertici dell’organizzazione la famiglia Vitale-Casarrubia

Secondo quanto emerge dalle ultime indiscrezioni legate all’operazione antidroga “Mirò” della polizia, con 34 persone coinvolte nello spaccio tra Partinico e dintorni, era senza dubbio la famiglia dei Vitale-Fardazza (o per meglio dire quel che ne rimane) ad avere assunto il totale controllo.

Le intercettazioni parlano chiaro e mettono in evidenza come Antonina Vitale, sorella degli ergastolani Leonardo e Vito, chiamata con ossequio “signora Nì”, con il marito e il figlio avessero preso il comando. E lo si evince ancor di più in un passaggio in cui sarebbero sorti dei contrasti con un noto spacciatore di Balestrate, definito “l’indiano” e identificato in Roberto Alestra, che avrebbe tentato di assumere la leadership nel territorio marinaro.

Particolarmente risentito Salvatore Lo Biundo, 68 anni, praticamente il braccio destro dei Vitale-Casarrubia, che rivolgendosi a Michele Casarrubia ha esternato l’intenzione di andare direttamente a Balestrate per andare ad “acchiappare” il concorrente sulla piazza dello spaccio.

Casarrubia a sua volta, da “grande capo”, ha salomonicamente messo tutto a tacere: «Portami da questo Indiano, perché viene a prendere erba a Partinico… io me lo posso permettere di dire: tu a Partinico l’erba la devi venire a prendere solo da me». In pratica imponeva il monopolio dell’acquisto della “materia prima”.