Cronaca

Partinico, operazione antidroga “Mirò”: ad altri 3 indagati revocati i domiciliari

Altri tre indagati nell’ambito dell’operazione antidroga “Mirò” di Partinico si vedono revocare dal tribunale del riesame la misura degli arresti in carcere o ai domiciliari. Il tribunale del riesame di Palermo ha accolto le richieste degli avvocati Mario Sanacore, Vincenzo Vitello, Lorenzo Sanseverino e Lidia Taormina che quindi vedono i propri assistiti uscire fuori dal regime degli arresti domiciliari ai quali erano stati sottoposti dal giorno in cui scattò il blitz, il 17 maggio scorso.

Tolti i domiciliari quindi a tre partinicesi: Pietro Di Marco, 36 anni, assistito dai legali Sanacore e Vitello, Vincenzo Cannavò, 55 anni, assistito da Sanseverino, e Rosalia Aiello, 52 anni, difesa da Lidia Taormina. Per tutti e tre è stata comunque emessa come misura cautelare quella dell’obbligo di dimora. Prima di loro altre due erano state le misure revocate ed avevano riguardato altri 2 partinicesi: Leonardo Casarrubia, 58 anni, e Mariella Piazza, 31 anni.

Casarrubia è marito di Antonina Vitale, a sua volta sorella degli ergastolani Vito e Leonardo e considerata a capo della banda di spacciatori con mire espansionistiche. Fu uno dei pochissimi che parlò davanti al gip Walter Turturici nel corso degli interrogatori di garanzia che si tennero nei giorni scorsi.

Ai due è stata applicata comunque la misura dell’obbligo di firma all’autorità giudiziaria. Leonardo Casarrubia e Mariella Piazza sono assistiti dall’avvocato Cinzia Pecoraro la quale subito dopo gli interrogatori di garanzia evidenziò come, a suo dire, le parole di Antonina Vitale e del marito avessero aperto nuovi scenari, considerando “sgonfiate” le accuse formulate nell’ambito dell’inchiesta. Le motivazioni delle scarcerazioni saranno rese note dal tribunale del riesame entro i prossimi 45 giorni.

L’operazione “Mirò”, con ben 34 indagati, è stata portata avanti dal commissariato di polizia di Partinico e si è protratta per ben due anni. Tutto è partito dalla denuncia di una donna esasperata perché il figlio si stava giorno dopo giorno spegnendo a causa del consumo della droga. Agli agenti raccontò delle frequentazioni del figlio e da qui nacquero una serie di riscontri che sfociarono in migliaia di intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Tutti gli indagati di questa operazione a vario titolo, secondo la ricostruzione degli agenti del commissariato di polizia di Partinico, avrebbero fatto parte di quest’organizzazione che si approvvigionava e vendeva la droga al dettaglio, arrivando a sbarcare sino a Palermo città e in molti comuni del trapanese.