Cronaca

Partinico, brogli per appalto rifiuti: 5 misure cautelari, tra loro un dipendente comunale (VIDEO)

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Operazione congiunta di carabinieri e guardia di finanza all’alba di oggi nei comuni di Partinico, San Giuseppe Jato e San Cipirello. Scattano cinque misure cautelari nell’ambito di un’indagine avviata nel 2018 riguardo all’appalto per la raccolta rifiuti affidato all’epoca alla ditta Cogesi. Le misure cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta della Procura.

Agli arresti domiciliari vanno in tre tra amministratori di diritto e di fatto di imprese operanti nel settore dei rifiuti e già destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia per comprovati collegamenti con esponenti mafiosi del mandamento di San Giuseppe Jato; c’è poi l’obbligo di dimora nei confronti di un soggetto, amministratore di diritto e socio di alcune delle imprese oggetto d’indagine, e poi c’è anche la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un dipendente del Comune di Partinico che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e quote societarie, inadempimento di contratti per pubbliche forniture, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio.

L’attività d’indagine ha avuto origine nel settembre 2018, a seguito di un attentato incendiario a danno di alcuni mezzi e strutture dell’autoparco del Comune di Partinico. L’immediato intervento dei carabinieri della Compagnia di Partinico ha consentito di avviare un’attività investigativa, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, nel corso della quale sono emersi verosimili elementi di connessione tra l’atto intimidatorio e una procedura di affidamento per il nolo dei mezzi destinati al servizio di raccolta dei rifiuti che l’ente locale aveva aggiudicato alla Cogesi srl.

I militari dell’Arma hanno captato una presunta connivenza tra il dipendente comunale e gli amministratori di diritto e di fatto dell’azienda che si sarebbe concretizzata in omesse contestazioni per gravi inadempimenti contrattuali: dal nolo di mezzi in misura inferiore a quella dichiarata nel capitolato d’appalto, nell’impiego di mezzi privi di revisione e non iscritti all’albo dei gestori ambientali, le mancate messa in mora e risoluzione del contratto nei confronti della Cogesi nonché l’omessa comunicazione all’Anac della prematura interruzione del rapporto contrattuale.

I successivi approfondimenti analitico-documentali e l’esame dei flussi finanziari delegati dalla Procura ai militari della compagnia della guardia di finanza di Partinico hanno consentito di accertare che gli indagati, attraverso dei crediti sorti in capo ai soci e relativi a spese risultate fittizie per l’acquisto di carburante, nonché ad altre operazioni simulate con una ditta individuale di fatto riconducibile agli indagati, avrebbero architettato un fittizio aumento del capitale sociale della Cogesi con il fine di accrescere la solidità economico-finanziaria e patrimoniale dell’azienda ed accedere così a bandi di gara più consistenti.

In questo modo ha avuto accesso per la partecipazione a bandi di gara, inducendo in errore la pubblica amministrazione e continuando ad arricchirsi indebitamente con l’aggiudicazione illecita delle gare da vari enti locali per la gestione dei rifiuti. Inoltre, i finanzieri hanno constatato che gli indagati hanno distratto l’intero patrimonio aziendale della Cogesi, portandola al fallimento, utilizzando i capitali per acquisti personali di lusso: imbarcazioni, orologi e supercars. Dopo il fallimento hanno dato vita alla nuova ditta Eco Industry a San Giuseppe Jato con cui hanno continuato in questa illecita gestione.

Nel provvedimento cautelare, sulla scorta del grave quadro indiziario raccolto dall’accusa, il Gip ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei profitti derivanti dalla bancarotta fraudolenta e dall’utilizzo di false fatturazioni, del complesso aziendale della Eco industry, di un immobile situato a San Cipirello e di due autovetture di lusso, per un valore complessivi di oltre 2 milioni e mezzo di euro.

GUARDA LE IMMAGINI DELL'OPERAZIONE

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