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Balestrate, precaria licenziata ingiustamente: ora il Comune deve rimborsarle 16 mensilità

Il Comune di Balestrate dovrà pagare ad una sua ex precaria all’incirca 16 mensilità, dal giorno in cui fu licenziata e sino alla conclusione naturale del contratto. Così ha stabilito il giudice del lavoro del tribunale di Palermo, Elvira Majolino, che ha riconosciuto l’ingiusto licenziamento. Ma per l’ex articolista, una donna di 52 anni che svolgeva mansioni d’ufficio inquadrata come categoria “C”, resta l’amaro in bocca.

Infatti nel frattempo il suo rapporto di lavoro è cessato con il Comune perché all’epoca in cui venne licenziata, nel 2018, non era ancora stabilizzata e quindi sottoposta a rinnovo di anno in anno. La stabilizzazione avvenne nel 2019, nel periodo in cui l’impiegata era stata per l’appunto licenziata e la causa pendente in tribunale. Il suo nome non figura tra quelli in elenco degli stabilizzati a libro paga della Regione e dunque, paradossalmente, la 52enne oggi si vede dare una ragione beffarda.

Il giudice le ha riconosciuto di essere stata licenziata ingiustamente dal Comune che emanò il provvedimento nel momento in cui la lavoratrice venne sottoposta ad un accertamento eseguito dalla Commissione medica di verifica e dichiarata soggetto “non idoneo permanentemente in modo assoluto al servizio come dipendente di amministrazione pubblica”.

Oggi il giudice del lavoro ha rilevato che tale verifica della commissione non era stata fatta per accertare l’inidoneità psicofisica al servizio del dipendente ma solo per valutare la sussistenza dei benefici per ottenere una pensione di invalidità; inoltre la ricorrente non è stata dichiarata “non inabile”, semmai inidonea al servizio.

“Ad ogni modo, dall’espletamento della consulenza medica d’ufficio – rileva sempre il tribunale del lavoro di Palermo – è emerso che la ricorrente è ancora in grado di espletare le mansioni proprie della sua qualifica professionale”. E ciò è emerso in seguito ad una verifica predisposta dal Ctu nominato dal tribunale. Adesso la donna ha messo in mano tutto al suo avvocato, Nicola Degaetano, che ha già inviato una nota di sollecito al Comune chiedendo la reintegrazione della lavoratrice ingiustamente licenziata e che non ha potuto usufruire della stabilizzazione.