Politica

Partinico, persistenti criticità all’ospedale: le proposte degli stati maggiori del Pd

Medici che sono andati via, reparti in sofferenza, ambulatori non a pieno regime. Questo il quadro che è emerso ieri pomeriggio a margine dell’agorà organizzata dal Pd a Partinico per discutere delle condizioni dell’ospedale civico della città, recentemente riconvertito in struttura quasi del tutto no covid ma con evidenti limitazioni di operatività. Dopo un confronto avuto anche con amministratori del comprensorio e con i vertici regionali dei Dem, è stata stilata una sorta di piattaforma rivendicativa a firma del responsabile organizzativo del Pd palermitano, Renzo Di Trapani, con una serie di proposte avanzate.

ECCOLE DI SEGUITO:

Il Partito Democratico fa proprie le indicazioni emerse dai tanti interventi che si sono susseguiti nel corso della pre-agorà e che si riassumono nei seguenti punti:

  • condivisione e sostegno alle richieste formulate dal comitato dei Sindaci e contenute nel documento del 13 luglio u.s. con il quale si chiede la riconversione al pieno funzionamento pre-covid dell’Ospedale Civico di Partinico;
  • potenziamento dei servizi sanitari territoriali che vivono situazioni di forte criticità per carenze di organico e carenze strutturali come segnalato, oltre che dal comitato dei Sindaci, negli interventi dei rappresentanti delle associazioni intervenute, con particolare riferimento ai soggetti fragili;
  • integrazione tra la struttura ospedaliera ed il territorio, creando un polo sanitario che riesca a coniugare il long-covid, la cura ai pazienti cronico-covid anche con metodi innovativi, con il potenziamento di tutti i reparti necessari a garantire alla popolazione del comprensorio un adeguato servizio sanitario;
  • potenziamento strutturale dell’Ospedale Civico di Partinico per creare gli spazi adeguati a garantire la permanenza di tutti i reparti in condizioni di assoluta sicurezza e con percorsi differenziati, attingendo alle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il settore sanitario;
  • necessità del pieno coinvolgimento dei medici di famiglia e delle farmacie per sensibilizzare quella grande parte della popolazione ancora diffidente verso il piano delle vaccinazioni che rimane la principale arma per contenere la diffusione del virus.